Cinema d’essai

 

scene

nostro lunedì n.1 - scene

Massimo Raffaeli

Il cinema non era un cinema ma uno dei teatri ottocenteschi tipici delle Marche: platea da cento posti (sedie scomode, cigolanti) e file di palchi color panna, con la bordatura di velluto crèmisi, un gran lampadario rococò. La guerra l’aveva distrutto e la facciata era stata ricostruita in marmo fascista, come una stazione ferroviaria o il palazzo delle poste, alla Piacentini. Chiaravalle l’aveva utilizzato, nel tempo, per le compagnie di giro, i veglioni, i comizi, le premiazioni della Befana e i raduni delle associazioni benemerite. Era un cinema da seconde visioni e d’estate diventava glaciale, l’aria sapeva di rinchiuso e del tanfo delle sigarette. Ci andavano gli scapoli e i ragazzi del paese, dopo il biliardo e le carte. La domenica, molta gente di campagna e delle frazioni. Molti entravano a spettacolo iniziato, il cinema era un divertimento, uno svago, e nient’altro.

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Museo territoriale del lago di Bolsena

Trono delle Pantere

Il Museo territoriale del lago di Bolsena, presenta la documentazione geologica, archeologica, naturalistica e demoetnoantropologica proveniente dal territorio di Bolsena, indirizzando al tempo stesso i visitatori verso gli altri poli museali del territorio, raccolti nel Sistema museale del lago di Bolsena.

Nella sezione geologica sono esposti diversi campioni di rocce locali, prodotte dalla lunga attività del Complesso Vulsino, tra le quali si segnala una grande bomba vulcanica.

L’età dei metalli è testimoniata da reperti dell’età del bronzo e del ferro, in gran parte provenienti da insediamenti sommersi dal progressivo innalzamento di livello del lago di Bolsena e attualmente dispersi sui fondali lacustri. I corredi funerari e le terrecotte architettoniche attestano la presenza nella zona della civiltà etrusca e romana e sono testimonianza dell’importanza avuta tra il III sec.a.C. e il IV sec.d.C. dalla città di Volsinii, antenata dell’odierna Bolsena.

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Halloween da paura

La notte più misteriosa e terrificante dell’anno è ormai alle porte, e se i più scettici storcono il naso additandola come una festa puramente commerciale, è innegabile che per i più, la celebre notte di Halloween risveglia la curiosità e l’attrazione per il mistero, l’esoterismo e l’occulto.

Da qualche anno a questa parte, infatti, la tradizione della vigilia di Ognissanti si è radicata anche nel nostro Paese. E se è particolarmente colto l’aspetto legato alla maschera e al travestimento, soprattutto dai bambini, non mancano però anche feste ed eventi dedicati ai più grandi.

Se siete alla ricerca di idee e suggerimenti su come trascorrere questa notte all’insegna del brivido e del divertimento, che aspettate ad aprire Halloweenight.it, il primo vero sito italiano dedicato alla notte più spaventosa dell’anno?

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Scary Halloween

 

In occasione della festa di Halloween, questa settimana per lo spazio dedicato alla grafica, noi di Lirici Greci comunicazione abbiamo deciso di mettervi a disposizione sfondi e pattern veramente mostruosi!!

Questo è lo sfondo:

Halloween night di Lirici Greci - sfondo per desktop e scrivanie

E questi sono i vari pattern:

Horror is the word

Pumpkins

Scary bat

Witch

Buon Halloween e buona grafica a tutti!!!

La cristalliera

 

Ci si rammenta, a volte,
di un nome, un volto
còlto dalla memoria
con tac d’interruttore,
lui che ragazzo
giuoca agli indiani
e solo per errore
con il gomito infrange
la cristalliera ad angolo;
in ginocchio raccoglie
i frantumi di vetro
e chi lo scruta avverte
l’appena bisbigliato

come tornare indietro?

 

Francesco Scarabicchi,
da Il cancello – peQuod, 2001

 

Il Museo Archeologico Nazionale di Ancona

 

Zeus non potrebbe sciogliere le reti
di pietra che mi stringono. Ho scordato
gli uomini che fui; seguo l’odiato
sentiero di monotone pareti
ch’è il mio destino. Dritte gallerie
che si incurvano in circoli segreti,
passati che sian gli anni. Parapetti
in cui l’uso dei giorni ha aperto crepe.
Nella pallida polvere decifro
orme temute. L’aria m’ha recato

nei concavi crepuscoli un bramito
o l’eco d’un bramito desolato.
Nell’ombra un Altro so, di cui la sorte
è stancara le lunghe solitudini
che intessono e disfanno questo Ade
e bramare il mio sangue, la mia morte.
Ci cerchiamo l’un l’altro. Fosse almeno
questo l’ultimo giorno dell’attesa.

Il labirinto –
Jorge Luis Borges

 

Museo Archeologico Nazionale

Museo Archeologico Nazionale di Ancona - foto di Giorgio Filippini

Una delle più belle fabbriche civili sorte in Italia nella seconda metà del secolo XVI
come scrive il Serra nel 1934 successivamente ampliata e sopraelevata, nel XVIII, secolo con la formazione dello scalone, delle logge sul versante mare e con l’apertura del giardino pensile al piano terreno (oltre al balcone sovrastante il portale attribuito al Vanvitelli che, pochi anni prima, nel 1743, aveva lì vicino rinnovato la Chiesa del Gesù.

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Degli odori e dei sapori

 

infanzie

nostro lunedì n.0 – Infanzie – prima serie

mary de rachewiltz

La mia infanzia, oh, era idillica, a ripensarci. Non che ci ripensi molto spesso, è un capitolo chiuso con i ricordi inseriti in un libro di tanti anni fa e intessuti poi in varie poesie, sia in italiano che in inglese.

E a questo accenno alle due lingue devo aggiungere che ce ne era una terza di lingua, anzi la mia prima: il dialetto tirolese, più propriamente della Val Pusteria.

Oltre alla fortuna di essere nata a Bressanone ho avuto anche quella di essere stata data a balia ad una donna straordinaria, in una casa di piccoli contadini a Gais. è difficile credere al giorno d’oggi che mucche e cavalli e pecore e galline potessero vivere sotto lo stesso tetto senza per questo essere considerati “barbari”. C’era, è vero, una separazione netta. La parte della casa occupata dalla famiglia dava a sud-est, mentre la stalla e il sovrastante fienile davano a nord-ovest. Il tempo era regolato dal sole e dall’istinto degli animali. Il gallo cantava all’alba. Le galline s’appollaiavano dopo il tramonto. E dopo la cena, la “mosa”, servita in una grande pentola posta al centro della tavola sopra il “Pfonnknecht” (il servo della pentola fuligginosa appena tolta dal fuoco), ci si inginocchiava e si diceva il rosario. Poi i bambini o chi era molto stanco si coricavano, mentre la balia, che io chiamava Mamme, cuciva o filava per un po’, e suo marito, il mio Tatte, fumava la pipa.

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Domenica virale

 

Gli spot più innovativi e quelli che hanno segnato la storia della comunicazione e del marketing. Il guerrilla marketing più sorprendente, realizzato attraverso l’utilizzo creativo di mezzi e strumenti aggressivi che fanno leva sull’immaginario e sui meccanismi psicologici degli utenti finali. Il viral marketing e i video virali più divertenti, cliccati e diffusi nella rete. Rilassatevi quindi, e lasciatevi sorprendere, emozionare, incuriosire!

La Domenica sarà tutta dedicata all’intrattenimento, per concludere il week end in maniera divertente e per ricaricarsi prima di ricominciare la settimana lavorativa.

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Un fiore di museo

 

Spesso andando per musei siamo spinti dalla curiosità o – nel caso di grandi e famosi templi della cultura – dalla voglia di dire sì, ci sono stato anche io!

Nel nostro blog vi porteremo alla scoperta di piccoli musei, spesso inseriti in “sistemi museali”, radicati in un piccolo o grande territorio, nei quali un oggetto o un allestimento o un particolare dialogo con il pubblico rappresentano una vera e propria eccellenza;

Come nel caso del Museo del fiore.

 

Museo del fiore

Il Museo si trova immerso nel verde della Riserva Naturale Regionale di Monte Rufeno, all’estremo limite settentrionale del Lazio e al confine con l’Umbria e la Toscana, ed è nato per avvicinare genitori e ragazzi, insegnanti e studenti, italiani e stranieri al mondo del fiore, per far conoscere a tutti la ricchezza delle fioriture locali e delle tradizioni culturali legate a questo incantevole mondo.

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