Anche per questa settimana, lo spazio di Volti e luoghi è dedicato al giovane giornalista e scrittore anconetano Stefano Novelli.
Di seguito vi presentiamo un altro dei suoi racconti.
2012
Dopo il copioso affollarsi nella rete e nella comunità New Age delle più svariate teorie sul 2012 e sulla fine del Mondo, oggi giungiamo alla risposta definitiva. Che, so già, leverà del tutto il sonno a mia zia Ester, insonne perenne.
Dunque, un pò di chiarezza. Il 2012 è un anno, innanzitutto, e verrà dopo il 2011 e prima del trentennale del Lazzabaretto. E’ risaputo che secondo la civiltà Maya il calcolo del tempo, se proprio se ne ha voglia, bisogna farlo in cicli, e ogni ciclo del “Lungo computo” corrisponde ad un’era. L’era in cui viviamo attualmente – che poi è la stessa era in cui vivo mentre scrivo adesso la parola “parola” – sarebbe iniziata il 6 settembre del 3114 A.C. Un sacco di tempo fa, e forse i cordon bleu messi in frigo allora oggi non sono più commestibili. Il termine sarà il 21 dicembre 2012, un sabato. La Lega calcio, per cautelarsi, ha già fissato tutto il turno di A al venerdi, prevenendo eventuali maremoti che sposterebbero i monitor e renderebbero impossibili le moviole con relative polemiche serali in tv. Il 22 dicembre inizierà il nuovo ciclo, definito anche era dell’Acquario. Se sopravviverò, mi andrà anche alla grande, visto che sono nato il 19 febbraio. In riferimento alle conseguenze dirette e gli eventi che vivremo, occorre distinguere. Ci sono le cosiddette sette profezie Maya. E poi ci sono le teorie di fisici e astronomi sulla possibile inversione del campo magnetico terrestre – con relativa inversione nella rotazione della Terra – che, pur provocando svariate dipartite anzitempo in giro per il globo, se non altro permetterebbe di vedersi il Capodanno in anticipo rispetto agli australiani o ai giapponesi, ammesso che la cosa vi diverta. Ora, partendo dai Maya non si può tacere che essi sapevano far di conto. Per la nota precessione degli equinozi, il 21 dicembre 2012 l’asse terrestre avrà compiuto un giro intero attorno al proprio centro di rotazione. 25560 anni, ora più ora meno.
Quel giorno il Sole sarà allineato al centro della galassia, e si troverà all’entrata dell’Aldilà. Per inciso, una versione di prova dell’entrata nell’Aldilà è tuttora disponibile digitando due volte www.youtube.com (ovvero wwwwww.youtubeyoutube.comcom). La prima profezia parla dell’atteggiamento dell’umanità. A partire dal 22 dicembre 2012 il Mondo si libererà dell’egoismo, della schiavitù e in generale dei mali che attanagliano gli uomini nella paura e nell’infelicità. Una nuova vita inizierà, in armonica esistenza con gli altri uomini, e in particolar modo gli inventori dell’addizionale comunale Irpef.
I Maya furono assai precisi al riguardo, per loro le date erano di centrale importanza. Per tale ragione è stata negata la possibilità di pentirsi prima del 22 dicembre 2012 a un gruppo di tigri dello Zaire che l’altroieri hanno azzannato una zebra così, per il puro gusto di trangugiare carne e non per fame.
La seconda profezia: il salone degli specchi. L’uomo si troverebbe ora in questo salone pieno di specchi e starebbe a lui guardarsi dentro e compiere un esame di sè, scegliere in che Mondo vuole vivere. Superare la frattura eterna tra Bene e Male in direzione di una vera armonia, e dell’uscita dalla casa dove si trova. Così, piena di specchi, non è affar semplice orientarsi.
La terza profezia attiene al cambio sociale, climatico e politico che i Maya ricollegarono all’onda di calore. Si entrerà in una nuova era climatica in seguito al rinnovamento dell’attività geomagnetica del Sole, e l’Umanità prenderà finalmente coscienza di quanto abbia maltrattato la sua Terra finora. Molte cose cambieranno. Altre, tipo il dover periodicamente svuotare l’acqua dei climatizzatori, rimarranno sempre le stesse.
Inoltre la profezia accenna a un mutamento di vibrazione che la nostra galassia sta attraversando, ma forse i Maya hanno solo dimenticato di mettere il modo silenzioso ai loro cellulari, all’epoca. La quarta profezia intima all’uomo di abbandonare la sua natura guerrafondaia e promuovere il proprio ruolo nell’Universo. Appoggiando tale visione è appena uscita una applicazione per IPhone in cui il touchscreen ti consente di riappacificarti col tuo telefonino.
La quinta profezia è, per certi aspetti, la più intrigante. L’uomo riuscirà a sconfiggere la paura, sentimento dominante in un contesto di civiltà fatta giungla, in cui si è predatori per non soccombere. “Profondo rosso” sarà riconsiderato e la critica lo recensirà come fosse una parodia di Mel Brooks; mia zia Ester vincerà i residui timori e, per dormire una ventina di minuti, inalerà 100 ml di sonnifero per cavalli.
Il denaro, prosegue la quinta, cesserà di essere il mezzo di scambio nei commerci, lasciando il posto a un auspicato ritorno al baratto e, se non basta, due belle pacche sulle spalle.
Entreremo nell’ultimo Katun – 20 Tun, 7300 giorni – e via via fino alla Notte galattica. Mantenendo i 50 orari in città, dovremmo farcela per il risveglio di Ester. A quel punto saremo in tempo per essere nel “tempo del non tempo”. Ossia negli anni compresi tra il 2000 e il 2012 quando, stando alla sesta profezia, noi umani ce la vedremo brutta causa il passaggio di un oggetto come una cometa, o un asteroide sufficientemente grande da pesare più di Bud Spencer e un pò meno di tre Saturni. Oggi, 2010, nove anni sono andati, e non mi risultano danni ingenti a cose o persone prodotti da tali simili sventure. Se sì, mi sono perso qualcosa.
Infine, dal 22 dicembre entreremo nell’alba di una nuova Era. Con un paio di flessioni in più gestiremo una quantità sempre crescente di energia, con tre andremo a essere corteggiati in tv senza dover batter ciglio. Questa è la settima profezia.
C’è poi la questione che riguarda l’inversione totale di polarità del campo magnetico terrestre. E’ scientificamente provato, grazie all’analisi di rocce fuse raffreddatisi in diversi periodi geologici, che questo fenomeno si è già verificato molte volte in passato. Almeno venti volte con certezza.
Sulla ventunesima il dubbio non può essere risolto, in quanto lo scriba che lo stava raccontando si è trovato a testa in giù aderire al pavimento a mò di tappetino. Scenari foschi vengono immaginati su queste eventualità. Tempeste solari paralizzeranno le città. Semafori in tilt: ed è per questo che le rotatorie già proliferano. Tutto ciò che è elettrico verrà messo in crisi, annientato.
Non solo i sistemi guida dei missili saranno messi fuori uso, ma persino i neon dei bagni pubblici si spegneranno, e toccherà fare di necessità virtù. Terremoti, inondazioni, feroci pruriti ai polpacci saranno parte della sofferenza che ci toccherà. Le rocce parlano e ci raccontano- sottovoce- di un campo indebolito negli ultimi 2000 anni: segno dell’inizio della nuova inversione. Peraltro un aspetto non del tutto negativo risulta essere quello legato agli studi secondo cui la prossima inversione è in ritardo di almeno 530000 anni.
Dovrei farcela a vivere tanto a lungo da annoiarmi anche un pochino. A far da contraltare, la posizione di alcuni vulcanologi. Essi, analizzando il raffreddamento della lava, hanno notato come durante la diminuzione del campo l’inversione può avvenire in tempi rapidissimi, durante i quali si può vedere l’ago della bussola muoversi, specie se si è ecceduto coi Long Island.
In definitiva, ci aspettano anni movimentati. Al riguardo la mia risposta definitiva è che leggendo questo breve trattato una lettera alla volta, con pause piuttosto lunghe tra l’una e l’altra, si dovrebbe arrivare alle 12.37 del 24 dicembre 2012, se i calcoli che ho fatto sono esatti.
Il peggio che potrà capitare è dunque perdersi l’ultima parte se le cose si mettono davvero male, o peggio dover invertire la lettura e partire dalla parola “magnetico”.
“magnetico” parola dalla partire e lettura la invertire dover peggio o, male davvero mettorno si cose le se…
Stefano Novelli è nato ad Ancona nel 1980. Con una formazione di studi classici alle spalle, ha da sempre la passione della scrittura, della letteratura e del cinema. In particolare è sul cinema che ha iniziato a rendersi noto, curando dal 2009 la rubrica di recensioni Cinevasioni per il mensile free press Urlo. Sempre nel 2009 l’ingresso nel mondo dell’informazione online con la collaborazione al portale di Edizioni Vivere. Dell’anno scorso è l’esordio con la carta stampata. E’ attualmente collaboratore e giornalista per la redazione di Ancona del Resto del Carlino.