Quando Madre Natura, agli inizi dei tempi, si trovò di fronte all’immenso compito di dare forma e sostanza a tutto l’Universo, pensò di aiutarsi ricorrendo ai colori. Perciò creò tre colori principali, Giallo, Rosso e Blu (il Bianco e il Nero a dire il vero c’erano già, ma propriamente sono dei non-colori) e li chiamò colori Primari, perché erano quelli basilari. Essi infatti, venendo a contatto tra loro, diedero origine ai colori Secondari, come il Verde, il Viola, l’Arancione… Non solo: a seconda della forma e della durata del contatto si poteva formare una combinazione infinita di sfumature: ad esempio se Blu e Rosso si abbracciavano vigorosamente nasceva un deciso Viola Uva Americana, ma se Blu stringeva soltanto la mano di Rosso, ne derivava un ossequioso Prugna Scuro; così se Giallo e Blu si scambiavano un bacio appassionato, nasceva un simpatico Verde Bottiglia, ma se Giallo si limitava a una pacca sulla spalla di Blu, allora potevi star sicuro che il nuovo arrivato sarebbe stato un orgogliosissimo Verde Turchese (chiamato anche, chissà perché, Blu Azteco) e così via…In questo modo ogni forma dell’Universo aveva il proprio colore, e ce n’erano talmente tanti, che non si creava confusione né c’erano litigi per accaparrarsi un oggetto o un animale. Insomma, stava andando tutto nel migliore dei modi, quando un bel giorno capitò un imprevisto. E che imprevisto! Madre Natura, che come al suo solito andava a svegliare Rosso, che era un bel pigrone e non voleva alzarsi prima del pomeriggio, trovò il letto vuoto. Al suo posto c’era un bigliettino che, ovviamente con scritta rossa, diceva: “Sono stanco di fare sempre le stesse cose, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Dal momento che in questo periodo non c’è molto da lavorare per me, ho deciso di prendermi un periodo di riposo per andare a vedere il mondo. Non cercatemi, mi rifarò vivo io quando sarà il momento”. Madre Natura, che oramai aveva una certa pratica nell’affrontare emergenze e disastri, non si allarmò per Rosso, che d’altra parte era grande e capace di cavarsela da solo, ma pensò subito a come poteva rimediare alla sua mancanza. Per questo motivo indisse di gran fretta una riunione straordinaria e segretissima, alla quale furono convocati soltanto i Primari, con un solo punto all’ordine del giorno: la scomparsa di Rosso. Dopo aver letto loro il biglietto, Madre passò subito all’analisi del problema: – Sappiamo tutti che Rosso è sempre stato un carattere un po’ sanguigno, un impulsivo… È vero che con la sua scomparsa ci ha messi in un bel guaio, ma c’è anche un lato positivo. I colori si guardarono tra loro, perplessi:
– E quale sarebbe? Madre Natura, previdente com’era, aveva già pensato a tutto:
– Per fortuna Rosso, che tutto sommato non è uno sciagurato, ha scelto il momento migliore per andarsene: siamo all’inizio dell’inverno e in questo periodo i suoi compiti sono molto limitati. Sono abbastanza fiduciosa in lui da sperare che tornerà prima dell’estate, quando il suo lavoro sarà al massimo. Nel frattempo però è necessario che ci aiutiamo l’un l’altro, per coprire i suoi compiti. Per questo conto su di voi.
Per primo rispose Blu, che tra tutti era il più saggio e meditabondo: – In effetti, per quanto riguarda i tramonti, non c’è problema: in questo periodo faccio quasi tutto io assieme ai nostri Secondari: Violetto Bluastro, Rosa Sabbia Rosata, Orchidea, Blu Oltremare, Violetto di Cobalto… – Io mi assumo la cura dei fiori, – intervenne sgarbatamente Giallo, intraprendente e vivace com’era sua natura. – D’altra parte per metà sono già miei…- Ehi, aspetta un po’! – lo fermò deciso Nero, – alcuni fiori spettano anche a me! – Sì, certo! – ribatté Giallo – ma se ne avrai uno su mille… Credo che tu ti sia montato la testa con questa storia dei tulipani neri, delle orchidee nere, delle rose nere… Ricordati, caro il mio Nero, che i fiori sono sempre stati appannaggio di Rosso e del sottoscritto, e dei nostri Secondari. Il fatto che da un po’ di tempo a questa parte gli uomini si siano messi a creare anche fiori neri o blu è una bella assurdità. Ma dove si andrà a finire in questo modo, dico io? Madre Natura intervenne subito per riportare l’ordine: – Colori, calma, niente litigi… Ricordate che innanzitutto abbiamo un problema da risolvere. Allora, ricapitolando, – e prese in mano una lista, da cui cominciò a spuntare alcune voci, – Blu e i suoi si fanno carico dei tramonti, i fiori se li prende Giallo… Poi vediamo… Ah, giusto, i cocomeri! Non possiamo certo fare i cocomeri con la polpa gialla, sembrerebbero zucche con semi neri… Però questo non è un problema dell’immediato, direi che possiamo anche rimandare. Spero bene che per l’estate Rosso se ne sia tornato a casa; in caso contrario ce ne occuperemo quando sarà il momento. – Madre, per quanto riguarda il sangue potrei pensarci io… – propose serio serio Blu. – Certo che ti piacerebbe! – esclamò Nero. – Hai sempre sperato di metterci le mani sopra, per via di quello stupido detto… Ma Madre, se dai il sangue a Blu, lo devi dare anche a me, che ne ho lo stesso diritto! Madre Natura stette a pensarci un po’ su, poi disse: – Non possiamo fare il sangue blu, né nero, non sono colori che vanno bene. Forse è meglio fare così: per il periodo in cui Rosso non c’è l’unica cosa è evitare che il sangue si veda, il che significa che dovrò fare in modo che nessuno si faccia male… Non è semplice, con quei pazzi che circolano là sotto, mi costerà un bel po’ di straordinari, ma dovrei sbrigarmela. A quel punto, sistemati tutti i punti della lista, la riunione si sciolse. Le cose si svolsero più o meno come erano state previste: Blu assicurò dei bellissimi tramonti. Freddini certo, mancavano quei bellissimi cieli infuocati che sapeva creare magicamente Rosso, ma erano comunque godibili. Giallo, assieme ai suoi Secondari si teneva pronto a intervenire ai primi germogli; Nero vagava freneticamente da una parte all’altra, tentando di accaparrarsi tutti gli spazi lasciati scoperti dalla mancanza di Rosso; Madre Natura doveva lavorare giorno e notte per fare in modo che uomini e animali, per quei pochi mesi, evitassero in ogni modo di ferirsi. Ne approfittarono i ragazzini che, resisi conto del fatto che, anche lanciandosi con biciclette senza freni per ripide discese, non c’era verso di sbucciarsi gomiti e ginocchia, si diedero alla pazzia gioia e ad ancor più pazzeschi giochi (tra l’altro molto pericolosi).
Insomma, erano tutti soddisfatti di come erano riusciti a coprire bene la scomparsa di Rosso, tanto che qualcuno si stava illudendo che le cose potessero continuare in quel modo all’infinito. Di questo si stava appunto parlando nell’ultima riunione dell’anno, quella di dicembre. Erano sul punto di festeggiare con una bottiglia di acqua, portata da Madre Natura (l’acqua era l’unica cosa che i colori potevano bere perché incolore, ma dovevano stare bene attenti a non berne troppa, per il pericolo di scolorirsi!) quando la sua segretaria annunciò che c’era un signore di là, che chiedeva di poter entrare. – Beh, ma cosa vuole, perché non te la sbrighi tu? – Signora Natura, sarebbe meglio che se ne occupasse lei…. A quel punto, se ci fosse stato Rosso, sarebbe subito andato a coprire le gote rotondette della segretaria.
– Sa, – aggiunse bisbigliando – è nudo! – Nudo??? – ripeté sbalordita Madre Natura. – Ma chi osa presentarsi in tale stato? Fallo entrare immediatamente, voglio proprio vedere chi è questo sfrontato! La segretaria ubbidì, aprendo subito la porta a un vecchietto, con un lunga barba bianca e un pellicciotto dello stesso colore che usava per coprire i fianchi. Buongiorno signori, mi dispiace entrare in questo stato, ma i miei vestiti…
Cavoli! Si erano dimenticati di Babbo Natale!
da Tutti i Colori dei Bambini, ed. Montag, 2008
Federica Grilli è nata a Jesi (An), dove vive, nel 1975. Archeologa, è dipendente del MIBACT. Ha pubblicato testi scientifici, scolastici e due romanzi per ragazzi (Miriam Carter e la tomba della maledizione, Sassoscritto editore, 2007 e Annibale, Il Cartaginese che sfidò Roma, Gruppo Raffaello, 2013).
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