Il Social Commerce delle 3M

Le Marche nelle Marche, le Marche nel Mondo, Il Mondo nelle Marche

Un’appuntamento da non perdere quello di oggi a Chiaravalle,
presso la Manifattura Italiana Tabaccoalle ore 18 verrà presentato il nuovo numero di MAPPE N°5 e verrà lanciato il progetto Social Commerce Mstore.

Dopo la mostra “La Bellezza delle Cose” è Mappe con il suo sistema di comunicazione integrato a tornare negli spazi evocativi e suggestivi della Manifattura Tabacco
di Chiaravalle
. Il social commerce è una diversificazione culturale e strategica del sistema Mappe che speriamo possa rappresentare anche per il territorio un contributo concreto per il rilancio a traino culturale della manifattura. Far incontrare chi progetta e chi produce è da sempre tra i nostri obiettivi, così come fare racconto dei processi di costruzione
del valore, ovunque essi accadano.”
                                                                                                     Vittorio Gagliardini

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MSTORE è il social commerce dedicato alle filiere d’eccellenza delle Marche e alla vendita online di prodotti frutto di una collaborazione strategica tra progettisti e produttori. Saranno prototipi, piccole serie, micro architetture, pezzi unici, tirature dedicate, oggetti speciali. Il progetto – come Mappe e Demanio Marittimo.Km-278 – sviluppa ulteriormente
il concept delle 3M: le Marche nelle Marche, le Marche nel Mondo, Il Mondo nelle Marche.
MSTORE è un laboratorio a disposizione della comunità marchigiana, luogo d’incontro,
di servizio e di scambio tra le persone e i territori, tra il mondo dell’impresa e quello
del progetto, tra le istituzioni, le università e i poli della produzione contemporanea.
Non solo uno store virtuale ma uno spazio di informazione, dialogo e riflessione
tra professionisti, designers, architetti, imprese e artigiani del territorio per sviluppare collaborazioni e partnership. Attraverso MSTORE l’artigiano e il progettista attivano
una relazione, affrontano insieme la fase di prototipazione, o utilizzano il network Mappelab per individuare la filiera produttiva necessaria all’attuazione del progetto.
La cultura e la vocazione allo storytelling di Mappelab, un patrimonio condiviso
che si sviluppa attraverso i canali di comunicazione tradizionale, web e social,
avranno come centro tematico la storia del progetto e del prodotto, del progettista e del produttore-artigiano in tutte le fasi del processo produttivo, dall’ideazione al packaging.
Saranno oggetti e opere innovative per la scelta dei materiali, le modalità operative
con cui vengono prodotti, il loro orizzonte valoriale e simbolico. E per garantire un’offerta
di qualità è stato istituito un gruppo di advisor indipendenti autorevole e professionale – Francesca Molteni, Cristiano Toraldo di Francia, Alberto Zanone e Gianluigi Mondaini – chiamato a valutare la qualità dei progetti e a selezionare – a insindacabile giudizio – i prodotti da inserire nello store online. La matrice culturale e di comunità
è sottolineata anche da due elementi essenziali. Il primo è legato ad un accantonamento, per ogni euro venduto, da investire in concorsi, contest, programmi di valorizzazione della creatività e imprenditorialità di giovani autori. Il secondo  è la consegna del primo pezzo – o dei materiali preparatori nel caso di prototipi – in comodato d’uso al sistema Mappelab come primo nucleo di una collezione permanente con finalità di valorizzazione e di studio.
MSTORE è una vetrina globale delle produzioni locali e di eccellenza, dove si raccontano la filosofia, le storie, le persone che stanno dietro ai prodotti/prototipi disponibili online,
le capacità, la cultura e il tessuto imprenditoriale del territorio marchigiano e adriatico.

L’iniziativa – che si svilupperà in un’ideale galleria di pittogrammi scelti come linguaggio universale di MStore, e stampati sui cartoni che saranno il segno identitario del packaging – si aprirà con i saluti di Vittorio Gagliardini, editore di Mappe, Damiano Costantini, Sindaco di Chiaravalle e Carmine Avertua, Direttore della Manifattura.

Alla presentazione – introdotta da Mario Gagliardini e Fabrizio Candi che ha curato
la piattaforma tecnologica – parteciperanno gli advisor del progetto, Cristiano Toraldo di Francia, Francesca Molteni, Gianluigi Mondaini e Alberto Zanone.

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Francesca Molteni
Laureata in Filosofia Teoretica all’Università degli Studi di Milano, partecipa al corso
di specializzazione in Film Production della New York University. Dal 1999 lavora con Enrico Deaglio al
programma “L’Elmo di Scipio” su Rai3 e collabora con Rassegna, Risk. Arte oggi, AD. Cura ideazione e regia di format televisivi e documentari per le reti 
Rai
e collabora con Edizioni Olivares all’ideazione e regia di progetti sull’arte e il design.
Dal 2002 al 2009 realizza con 3D Produzioni Video documentari storici, format
televisivi, video istituzionali. Autore e regista delle due serie televisive di “Ultrafragola”,
 un programma sul design per Sky, segue l’ideazione e la produzione della
piattaforma online www.ultrafragola.com, la prima web tv dedicata al design. Cura la regia di Giocare l’Arte, un format sull’arte per RaiSat Ragazzi, Buon Compleanno Dino Risi, un documentario prodotto da Rai Cinema, Art Basel Miami Beach, L’Urlo. 50 anni di Beat e Peggy Guggenheim per RaiStoria. Nel 2009 fonda MUSE Factory of Projects, una compagnia che segue lo sviluppo di progetti editoriali e multimediali, video, installazioni video e siti web, con l’obiettivo di mettere in relazione creatività, cultura e impresa. MUSE realizza progetti di promozione e comunicazione per aziende, enti, istituzioni, con particolare attenzione ai temi della contemporaneità e alla cultura del progetto, attraverso i linguaggi dei new media, la multimedialità e l’interazione, avvalendosi del contributo di autori
e tecnici selezionati in quindici anni di esperienza nel settore editoriale e nell’audiovisivo. MUSE ha partecipato all’ideazione e produzione di format televisivi, documentari, video istituzionali, cataloghi, libri, festival, eventi, siti web e cura prodotti editoriali e video, piattaforme online. Ha insegnato nel Corso di Laurea “Arti, patrimoni e mercati” dell’Università IULM, è stata docente del Master in Comunicazione dei beni culturali, museali e del territorio dell’Università degli Studi di Palermo e dal 2011 insegna Perfomance video alla NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
Dal 2012 collabora con Il Domenicale del Sole24Ore come autore di “Oggetti d’impresa”.
Nel 2012 riceve il “Premio dei Premi” per l’Innovazione della Presidenza della Repubblica Italiana per il progetto QallaM, cui viene assegnata la Menzione d’Onore del Compasso d’Oro nel 2014. Nel 2013 riceve il Premio per l’imprenditoria femminile di Cathay Pacific
e partecipa a “Italiax10. L’impresa delle donne”, l’iniziativa di Telecom Italia dedicata
a 10 eccellenze dell’imprenditoria femminile Made in Italy. Nel 2014 riceve il Premio PIDA Design per la mostra “Dove vivono gli architetti”, curata con Davide Pizzigoni per il Salone del Mobile 2014

Gianluigi Mondaini
Architetto dal 1989. Ha collaborato e insegnato presso le Facoltà di Architettura
di Pescara, Roma “La Sapienza”, l’Environmental Faculty della Waterloo University,
la Facoltà di Ingegneria di Ancona e la Facoltà di Scienze della Formazione dell’UniMacerata. Dal 1999 insegna all’Università Politecnica delle Marche, come Professore Associato di Composizione Architettonica ed Urbana e dal 2012 Presidente del Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura. Ha conseguito nel 2014 l’idoneità
di prima fascia. Ha realizzato diverse architetture ottenendo premi e segnalazioni
per concorsi nazionali e internazionali. Ha pubblicato diversi saggi e volumi tra i quali: Abitare dopo il Moderno, Pescara 2000; Forme e Tecniche Bioclimatiche, Pescara 2001, 2002 (II° edizione); Luoghi comuni, Roma 2002; Figure Urbane, Firenze 2004; Ipotesi Urbane, Ancona 2004; Ri-Composizioni, Roma 2008; Links, Ancona 2009; Microcities, Firenze 2011; Tierra y Agua, Santa Fe, Argentina 2012; Behnisch Architekten, Roma 2012; Soglie, Roma 2013; ABDR Architetti Associati, Roma 2014.

Cristiano Toraldo di Francia
Nel dicembre del 1966 fonda a Firenze il Superstudio e allestisce la prima mostra della Superarchitettura. Il suo lavoro di ricerca e rifondazione del linguaggio dell’architettura
e del design è stato documentato da numerose pubblicazioni internazionali ed è stato presentato in numerosi Musei e mostre di arte: dalla Triennale di Milano (1973)
alla Biennale di Venezia (1978-1996-2014 ), dal Museum of Modern Art (1972-2002 )
al Metropolitan Museum di New York (1976), al FRAC (2004) , al MAXXI nel 2011.
I disegni e i progetti di architettura, insieme agli oggetti di design, fanno parte di numerose collezioni permanenti pubbliche e private. Nel 2000 il Centre Pompidou ha acquisito al suo archivio una consistente parte dei progetti e dei fotomontaggi. Ha disegnato e collaborato per Anonima Castelli, Breda, Calzolari, Fasem, Flos, Giovannetti, Palagio, Pica, Poltronova, Zanotta. Alcuni suoi progetti appartengono alla storia del design:
il Sistema Parete Integrato per Anonima Castelli, la serie di tavoli “Quaderna” per Zanotta
la carrozzeria e gli interni per il treno “Circumvesuviana” per Breda Ferroviaria, le sedute componibili “Franny” per Fasem, le sedute  “Circo” per Calzolari, la parete ventilata
in cotto “Terra” per Il Palagio, le ceramiche per Dolfi, gli argenti per Pampaloni, il sistema
di allestimenti per farmacie per Ataena. Ha ideato allestimenti di interni e spazi espositivi: per le FS  ha realizzato la  Stazione ferroviaria Statuto a Firenze, la sistemazione
della stazione di Rignano con la relativa Piazza del Comune, la nuova sistemazione
della Stazione ferroviaria di Ancona. Nel 1992 ha partecipato alla fondazione della Facoltà di Architettura delle Marche, Università di Camerino, sede di Ascoli Piceno, per la quale
è stato Professore associato di Progettazione Architettonica, Progettazione del Paesaggio
e Disegno Industriale. Ha pubblicato numerosi testi di Architettura e dirige la collana “Segni e Disegni” per l’Editrice Alinea. E’ membro del comitato scientifico di Inarch Marche e della commissione dell’Adi index per la delegazione regionale per le Marche, Abruzzo
e Molise. Dal 2011 è direttore editoriale della rivista “Mappe”, che si costituisce come osservatorio e strumento di aggregazione tra i progettisti, il mondo dell’impresa
e la produzione culturale della regione Marche.

Alberto Zanone
Alberto Zanone studia all’Istituto Tecnico Tessile di Biella e si specializza nella ricerca e nello sviluppo dei materiali. Nel 1972 inizia la collaborazione con un maglificio della zona e nel 1975 realizza la sua prima collezione con il marchio Della Rovere. Per diversi anni è il responsabile progettuale di Della Rovere e contemporaneamente del Lanificio Subalpino che produce tessuti da uomo di alta qualità. Nel 1986 con il marchio Zanone concepisce nuovi prodotti come l’Ice Cotton e il Flexwool, ancora oggi materiali identitari
e di riferimento per il marchio, ceduto al gruppo Slowear nel 2007. Nel 1990 fonda Opos, iniziativa che valorizza e promuove il design under 35 e contestualmente sviluppa diverse ricerche tematiche. Dal 1998 collabora con il Bridge Fund, fondazione americana
non profit che fa capo alla Fondazione Rockfeller, per la valorizzazione della fibra di yak,
e da vita a Fibre Tibet, un progetto etico a sostegno delle comunità nomadi tibetane.
Dal 2007 con Asap, as sustainable as possible si concentra sul tema della sostenibilità ambientale nel settore del tessile – abbigliamento. Dal 2011 al 2013, per l’azienda marchigiana Lardini, avvia il progetto ecosostenibile RVR, collezione di capi reversibili
per uomo e donna.

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ZODIAC – Capricorn

Ideogrammi zodiacali, espressione di un visual giovane e attuale. 
Oggi è la volta del CAPRICORNO e il suo mito.
Capricorno
Il Capricorno, secondo la mitologia greca, viene rappresentato dalla capra Amaltea. Lei con il suo  latte aveva allattato Zeus quando era ancora bambino e lui in segno di gratitudine, dopo aver raggiunto il potere supremo, l’aveva collocata nel cielo.
La leggenda racconta che prima di creare il mondo, il dio Urano era a conoscenza della profezia che  il proprio figlio l’avrebbe allontanato dal potere e proprio per questo, ogni volta che nasceva un figlio lo gettava nell’abisso oscuro del Tartaro. Ma Gaia, la moglie di Urano, decise di mettere fine alla sua crudeltà e con l’aiuto del figlio più giovane riuscì a sconfiggere il padre e liberare i fratelli dal Tartaro. Quando prese il potere, Crono sposò sua sorella, Ray. Con lei ebbe le figlie Hest, Demetra, Hera ed i figli Ade e Poseidone. Poiché anche per lui valeva la stessa profezia che il figlio l’avrebbe allontanato dal potere, ogni volta che nasceva un bambino Crono lo divorava! Quando Ray sentì di essere di nuovo incinta, decise di nascondere la sua gravidanza a Crono e segretamente andò a Creta con suo figlio Zeus, lo nascose in una grotta e lo affidò alla capra Amaltea per prendersi cura di lui mentre a Crono diede a ingoiare una pietra avvolta nelle fasce. Amaltea aveva un corno da cui scorreva il nettare e l’ambrosia, da quel corno si alimentava il piccolo Zeus. Quando diventò abbastanza grande e forte, andò sul Olimpo e dopo aver sconfitto il padre Crono lo costrinse a restituirgli tutti i suoi fratelli e le sorelle. Con loro divise il potere, mantenendo il primato per se stesso. Si sposò con la sorella Hera con cui fu in costante conflitto a causa delle numerose amanti.

MStore

Il prossimo venerdì 27 febbraio dalle ore 18 in occasione della presentazione
di MAPPE N°5 verrà lanciato il progetto Social Commerce Mstore,
a Chiaravalle, presso la Manifattura Italiana Tabacco.

Ri-generazione e ri-significazione. Accade ai luoghi, alle economie, ai lavori.
Accade alla manifattura che sceglie di incorporare la sfida culturale e quella ambientale come nuovo modello di sviluppo. Accade  al made in Italy, alle reti professionali, alle filiere di progetto e di prodotto.

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Un art transcendental

La peinture de Muriel Massin
[seconda parte]

acrylique s toile 100x100 2013 bis

Acrylique sur toile 100×100, 2013

Son “penchant intellectuel” la pousse à chaque touche de pinceau étalé sur la toile,
vers une sorte de perception éthique, d’ “émancipation esthétique” et de “représentation stylistique”, qui sont dictés (dans les trois cas) par ce sens du “bon” et du “beau”
que renfermait le terme mystérieux et fascinant de “kalokagathia”.
Cela détermine, par conséquence tout ce qui a été indiqué par les philosophes grecs,
que ce qui est beau est nécessairement bon et vice versa.
acrylique s toile 114x146 212 bisAcrylique sur toile 114×146, 2012

Et c’est de ce concept esthétique, que beaucoup aujourd’hui croient , d’une manière injustifiée, dépassé et non partageable, que dérive la fascination et “la puissance sophistique” des peintures de Muriel Massin: qui attribue à notre avis, au signe,
à la couleur, au geste, au mouvement et à la forme, un pouvoir énergétique tel qu’il peut faire basculer le beneficiaire de l’œuvre d’art, (spectateur?) de l’étage du “macroscome physique” à l’étage du “microscome métaphysique et “metempirique”.
Nous pouvons donc affirmer que la peinture de Muriel Massin appartient à un art transcendental, dans lequel l’être humain passe du monde de la “perception” à celui
de “la dimension imaginaire”, en traversant (selon l’indication qui vient du soufisme oriental) les étages: du sens vital des choses, du cœur, de la limite de la supra-conscience, de l’esprit tout court et de l’inspiration, jusqu’à atteindre, en dernière instance, la beauté et la vérité, qui correspondent (comme le voulait Gabriele Mandel Khan, Khalife de “l’ordre des soufis Jerrahi Halvet”) avec le “Centre Divin de L’Etre” avec le “Sceau Eternel de la Vie” et avec la “Réalité Transcendante et Immanente” qui est présente dans chaque être humain.

Rino Cardone – Critique d’Art, chef de service TGR RAI Radiotélévision Italienne –

acrylique toile 100x100 2014 bis
Acrylique sur toile 100×100, 2014 

Muriel Massin
Lives and paint in Paris Art Studies in Ateliers des Beaux-Arts in Paris participates
in exhibitions in France (Solo and collectives) in Paris and main towns and international shows in Italia, Spain, Belgium, Japan and China

acrylique s toile 114x146 2012 bis
Acrylique sur toile 114×146, 2012

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dal diario

Francesco Scarabicchi
tratto da nostro lunedì numero 4 – prima serie – scataglini

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6.XI.2000

Ho conosciuto Franco Scataglini nel marzo del 1977 subito dopo l’uscita del suo secondo libro, So’ rimaso la spina, che Carlo Antognini aveva pubblicato, poco meno di un mese prima, nelle Edizioni de L’Astrogallo. Ci incontrammo nel suo studio di allora, in via Pizzecolli 11, un primo piano di stanze con grandi finestre dove scriveva, dipingeva, riceveva. Parlammo a lungo in quel pomeriggio di primavera, a lungo ci scrutammo ed interrogammo. Da tanto avevamo in animo di conoscerci senza deciderci mai a farlo.

Lo cercai io dopo aver letto, di quel libro terribile e ferito, i versi di “Vita e scritura” e, sopratuttto, di quello che ritengo uno dei vertici del suo percorso di poeta, “Carcere demolito”, stemma tragico d’autore che segna una fra le più alte voci del Novecento.
A quel primo incontro ne seguirono altri, camminando quasi sempre verso San Cirico, lentamente. Iniziò lungo quelle strade il colloquio che avrebbe solcato circa diciotto anni della nostra amicizia, l’alta tensione di un’ idea di vita e di poesia che avrebbero trovato,
di lì a poco, la cifra nel sostantivo della residenza. Con Franco ragionavamo su quella sua intuizione che serbava in sé da anni, forse da sempre, cresciuta come una pianta, in gran silenzio, nei recinti di una solitudine che cominciava a sciogliersi, a scalfirsi.
Qual’era il senso di vivere, di pensare, di scrivere qui, in questa città alienata come ogni altro luogo del mondo eppure “con un’ombra di beatitudine immemore”? Questa,
in sintesi, la domanda che egli poneva alle ragioni stesse dell’esistere e dello scrivere.

Su quel costone di roccia dura prese avvio il suo magistero. Aver coscienza del proprio presente, del proprio esclusivo passaggio, testimoniarsi nell’assolutezza di una parola estrema ed essenziale, grumo di esperienza e di senso, senza infingimenti o maschere, radicalizzando verticalmente la ricerca, scegliendo il “qui e ora” di ogni battito, di ogni respiro, affrontando i nodi del mondo dentro le mura della propria città, sotto la sua luce, lungo il gelo delle sue ombre, pronunciando il nome delle cose. La sera in cui si inaugurò, a Palazzo Bosdari, nel settembre del ‘79, la mostra antologica che il Comune di Ancona volle dedicare al lavoro di Valeriano Trubbiani, conoscemmo Massimo Raffaeli, ventiduenne studente di lettere a Bologna ma residente a Chiaravalle e già collaboratore del quotidiano “il manifesto”. Fu quasi una sorta di esclusivo “sequestro” che operammo l’uno dell’altro a un tavolo dell’osteria di via Gramsci dove ci sedemmo a cena. Credo che Residenza (come primo progetto, come “sogno di una cosa”, come avvio del pensare
di ognuno, come necessità) sia idealmente nata là per poi venir decisa qualche mese dopo e inaugurarsi radiofonicamente il 12 marzo del 1980. L’ultimo giorno di quel mese Raffaeli portò ad Ancona Gianni D’Elia che diverrà, insieme con Katia Migliori, sebbene
lei da fuori, un’altra anima di Residenza, di quel tempo di fervore, di improvvisazione
e di idee che a noi sembrò eterno e che durò, invece, i pochi mesi dei due primi cicli
di trasmissioni Rai, fino al 17 dicembre di quell’anno, quando la redazione fu costretta
a sciogliersi e restò solo Scataglini a seguitarne la terza ed ultima parte. Oggi il volume
a cura di Mariano Guzzini, che di quella storia e di quell’epoca è l’esito integrale (insieme con il CD che fornisce una scelta di otto puntate), è un’occasione per comprendere, nell’assoluta asciuttezza dei fatti, cosa siamo stati e quale fosse l’idea di letteratura
e di poesia che abitava, nel bruciare delle passioni, il corpo e nella mente di amici che sapevano d’essere vivi in un tempo e in un luogo della storia con tutta la loro aristocratica umiltà, fedeli ai propri maestri e alla propria vocazione, soli oggi dopo l’addio di Scataglini (“dulceza e nostalgia/de nave senza scia”) eppure convinti della verità del proprio insistere nella ripetuta domanda della lingua.

foto di Lucio Felici / 25 luglio 1980
in occasione del cinquantesimo compleanno di Franco Scataglini
da sx Gianni D’Elia, Katia Migliori, Franco Scataglini,
Francesco Scarabicchi e Massimo Raffaeli

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Bello, Buono e Benfatto

Torniamo a parlarvi del progetto gia presentato in un nostro precedente articolo
“Distretto Culturale Evoluto del piceno. Il Design del Bello, Buono e Benfatto”

per segnalarvi l’organizzazione de 6 Seminari su
BUONE PRASSI ed ESEMPI VIRTUOSI
di VALORIZZAZIONE DEI PATRIMONI CULTURALI
DEL BELLO, BUONO E BENFATTO

a cura della Scuola di Architettura e Design dell’Università di Camerino,
con il patrocinio dell’ADI Marche Abruzzo Molise e dell’Ordine degli Architetti
di Ascoli Piceno
, nell’ambito del progetto cofinanziato dalla Regione Marche
con il sostegno della Camera di Commercio di Ascoli Piceno.

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I 6 seminari si articolano in due cicli, uno sulle buone prassi (25-26-27 febbraio 2015)

e uno sugli esempi virtuosi di progetti di valorizzazione guidati dal design
(2-3-4 marzo 2015).
Si terranno ad Ascoli Piceno, presso Palazzo dei Capitani, in Piazza del Popolo,
dalle ore 9.30 alle ore 13.00.
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ZODIAC – Sagittarius

Ideogrammi zodiacali, espressione di un visual giovane e attuale.

Oggi è la volta del SAGITTARIO e il suo mito.

Sagittario

Il Sagittario rappresenta il noto centauro Chirone, metà uomo e metà cavallo. Chirone era figlio del dio Corona (padre di Zeus) e della Dea Filire. Fu il più saggio di tutti i centauri, il simbolo di tutta la conoscenza umana ed anche un eccellente cacciatore. Si ritiene che i suoi studenti siano stati i più famosi eroi della antica Grecia: Ulisse, Teseo, Castore, Polluce, Nestore. Un giorno mentre Ercole stava inseguendo i centauri a causa di un insulto, incontrò Chirone dietro al quale si erano nascosti, in preda alla paura, altri centauri. Non volendo, Ercole lo colpì nella gamba con la freccia avvelenata (la cui punta era intrisa nel sangue di Idra) e dato che il centauro era immortale continuò a vivere nel dolore terribile. Nella ricerca di una cura, Ercole incontrò Prometeo incatenato (il titano che aveva creato i primi esseri umani sulla Terra), al quale un’aquila mangiava il fegato. Poiché  anche Prometeo essendo era immortale, non riusciva a liberarsi dalla roccia del Caucaso fino a quando non fosse trovato il sostituto adeguato. Così ad Ercole venne una grandiosa idea: con la freccia avvelenata uccise l’aquila, liberò Prometeo e mise Chirone come sostituto volontario che doveva soffrire per il peccato umano! Ercole poi forgiò un anello a Prometeo, con una pietra estratta dalla roccia in cui era incatenato e glielo mise sul dito anulare della mano destra.  Prometeo allora grazie all’ingegno di Ercole rimase ancora  “legato”, ma non più in stato di servitù, poteva di nuovo ad aiutare la gente.  Più tardi Zeus avendo pietà  di Chirone lo portò al cielo, configurandolo come il simbolo del miglior sagittario e di esperto cacciatore.

Giuseppe Verdi rivive a Fabriano

L’Accademia dei Musici e il Museo del Pianoforte Storico e del Suono
Presentano
“Giuseppe Verdi rivive a Fabriano”
mercoledì 18 febbraio, ore 16.00

Sala Teatro di Accademia dei Musici
nel Complesso Monumentale San Benedetto
piazza Fabi Altini, 9 – FABRIANO (AN)

Verdi
È opera marchigiana il restauro dell’antico pianoforte che Verdi suonò nel 1857
per l’inaugurazione del Teatro “A. Galli” di Rimini.
Il Laboratorio di Restauro di Accademia dei Musici presenta in esclusiva il pianoforte
del Grande Compositore che sarà protagonista a Settembre 2015 dell’evento
“Per una Nota di Giuseppe Verdi”, in scena a Rimini in occasione della prossima
edizione della Sagra Musicale Malatestiana con “L’Aroldo”, la stessa Opera
con la quale il Teatro si inaugurò: un appuntamento internazionale!

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Il trionfo di un anima volante

La peinture de Muriel Massin

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Acrylique sur toile 100×100, 2014

La peinture de Muriel Massin est riche de nuances chromatiques et de couleurs,
qui sont  tantôt  lumineuses  tantôt opaques. Dans le cas de ce genre de peinture,
les tons sont le prolongement naturel des couleurs, utilisées par l’artiste pour la réalisation de l’œuvre. Dans ses tableaux, Muriel Massin adopte un langage expressif (en même temps dynamique et gestuel) qui implique de manière totale et profonde le spectateur.
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Dopo Cavalcanti

di Antonella Anedda
Tratto da nostro lunedì
n. 4 – Scataglini

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Siamo lo schermo, il corpo, questa luce
che dolorosamente taglia la scrittura
siamo il triste alfabeto che scolora.
Vattene dico alla parola, cosa dubbiosa lasciami
cancella subito me stessa
fai che un’altra ti prenda e ti raccolga
che mi sgombri dal tempo
e faccia nulla della mia persona
– la privi come vuole di lamento –
le scavi un vuoto
aperto solo al vento.

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