La Sobey Art Award, è il più grande premio volto a promuovere giovani artisti canadesi. Prende il nome dal collezionista d’arte Frank H.Sobey, che fondò la Sobey Art Foundation. La fondazione, nata nel 1981, si è adoperata a promuovere l’arte canadese contemporanea attraverso il Sobey Art Award, che è considerato “trampolino di lancio” per i giovani artisti nel mercato mondiale.
Possono partecipare solo under 40 di nazionalità canadese. Vengono selezionati,
da una lunga lista di 25 artisti, cinque per ogni regione del Canada, il vincitore e altri quattro finalisti.
Il 14 novembre a Ottawa, presso la National Gallery of Canada, la giuria nominerà
il vincitore, che si porterà a casa 100 mila dollari canadesi e una dose di notorietà internazionale.
Il curatore di quest’anno è Séamus Kealy, direttore del Kunstverein di Slisburgo.
“Sono molto orgoglioso degli artisti selezionati”
Jordan Bennet, “Histories Between and Through Time”, 2017, pittura acrilica su pannelli di legno
Tra i cinque finalisti, l’artista originario di Stephenville, Jordan Bennett, utilizzando pittura, scultura, video, istallazione e suono coniuga la terra, la lingua, l’atto di visitare e le storie familiari con particolare attenzione all’esplorazione della cultura visiva.
Jon Rafman, “Transdimensional Serpent” (installazione vista al Frieze London), 2016. Video con sculture di sedie di dimensioni variabili
Altro candidato al premio finale è Jon Rafman, nato a Montreal. La sua arte è influenzata da alcune domande come – in che modo internet ha influenzato la coscienza umana? Come ha rideterminato il nostro comportamento sociale?- esplora l’impatto della tecnologia sulla coscienza contemporanea, creando narrazioni poetiche che coinvolgono criticamente il presente.
Terzo candidato, nato a Hamilton, Kapwani Kiwanga articolala le sue opere attraverso la multimedialità, inclusi film documentari, sculture e istallazioni. La sua pratica artistica – che è accademica e rigorosa, ma mai inaccessibile – è stata riconosciuta anche a livello nazionale e internazionale.
Joi T. Arcand, ᐁᑳᐏᔭᐋᑲᔮᓰᒧ (ekawiya akayasimo), 2017. Vinile metallico, dimensioni variabili
Penultimo, artista di Muskeg Lake Cree Nation nel centro di Saskatchewan,
Joi T. Arcand rappresenta tramite fotografie e collage digitali rappresenta le culture indigene negli spazzi pubblici e la rivitalizzazione della lingua indigena.
Infine, proveniente dalla costa occidentale e dallo Yukon, Jeneen Frei Njootli
fa arte attraverso più discipline, utilizzando suoni, tessuti, performance e workshop.
Anche co-fondatrice del ReMatriate Collective, un gruppo online che promuove
la rappresentazione sovrana ed etica delle donne indigene nei media.