A scuola d’investigazione filosofica

Festival del Pensiero Plurale. Il senso della vita

Venerdì 12 aprile | h 17.30 | aula A/1 della Facoltà di Economia Giorgio Fuà

Il professor Galeazzi risponderà al quesito di questa edizione riguardo il senso della vita approfondendo il tema della ricerca, che, in questo caso, si specifica come ricerca di  sapienza e saggezza filosofiche.
Illustrando come la filosofia interpella il senso della vita e risponde in modo positivo o
in  modo negativo, per cui un senso alla vita è da scoprire ovvero da attribuire.

A scuola di filosofia - Giancarlo Galeazzi

L’interrogazione filosofica come domanda di sapienza

Festival del Pensiero Plurale. Il senso della vita

Torna l’appuntamento con le lezioni di  Scuola di Filosofia del professor Galeazzi
alla facoltà di Economia di Ancona.

Giancarlo Galeazzi, nato ad Ancona nel 1942, è docente emerito di Filosofia
al Polo teologico marchigiano dell’Università Lateranense; è presidente onorario
della Società Filosofica Italiana di Ancona; è consigliere nazionale del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale.
E’ autore di: Jacques Maritain un filosofo per il nostro tempo (Massimo 1998), Personalismo (Bibliografica 1999), Da cristiani nella società tra impegno e testimonianza (Studia Picena 2016), Il pensiero di papa Francesco, e Il pensiero
di Jacques Maritain.
(Quaderni Consiglio regionale Marche 2016 e 2018).
Rifletterà sull’investigazione scientifica come ricerca di spiegazione, sull’interrogazione filosofica come domanda di sapienza, e sull’invocazione religiosa come attesa
di salvezza.

Giancarlo Galeazzi

Giancarlo Galeazzi alla scorsa edizione del festival

Venerdì 12 aprile | h 17.30 | aula A/1 della Facoltà di Economia Giorgio Fuà

Il professor Galeazzi risponderà al quesito di questa edizione riguardo il senso della vita approfondendo il tema della ricerca, che, in questo caso, si specifica come ricerca di  sapienza e saggezza filosofiche.
Illustrando come la filosofia interpella il senso della vita e risponde in modo positivo o
in  modo negativo, per cui un senso alla vita è da scoprire ovvero da attribuire.

A scuola di filosofia - Giancarlo Galeazzi

Una giornata filosofica sul senso della vita

Festival del Pensiero Plurale. Il senso della vita

Una giornata interamente dedicata si svolgerà lunedì 8 aprile al Teatro Sperimentale
di Ancona nell’ambito della XXIII edizione de Le parole della filosofia.
Infatti alla mattina dalle 10 alle 12 si terrà un Debate filosofico con
studenti liceali e alla sera dalle 21 alle 23 un incontro con uno dei maggiori pensatori italiani; entrambi gli appuntamenti sono inerenti al tema del Festival del pensiero plurale 2019, cioè il senso della vita.
Gli studenti del Liceo Scientifico dell’Istituto di Istruzione Superiore “Savoia –Benincasa” lo affronteranno alla luce di due filosofie: quella dell’epicureismo e quella dello stoicismo sulla base del dialogo immaginato da Ivano Dionigi nel suo libro intitolato Quando la vita ti viene a trovare… Lucrezio, Seneca e noi, che in parte
il rettore emerito dell’Università di Bologna ha anticipato nel precedente incontro allo Sperimentale, gremito di un pubblico attento e partecipe.

Così, per la prima volta il Festival del pensiero plurale si rivolge specificamente
ai giovani e li rende protagonisti di un dibattito a carattere dialogico, basato
sulle argomentazioni addotte in tema di senso della vita dai due pensatori latini;
una metodologia, questa, che risulta feconda anche dal punto di vista didattico, impegnando gli studenti a far capire e a capire le diverse ragioni
delle diverse concezioni.
Protagonisti saranno alcuni studenti della Quinta A del Liceo Scientifico IIS “Savoia Benincasa” e precisamente: Baldini Leonardo, Benedetti Serena, Detti Lorenza, Giacchetti Alessandro, Giorgetti Claudia, Fraticelli Nives, Maggetti Elisa,
Mengarelli Riccardo, Tamburi Alice che sono stati preparati dai loro docenti:
Meleti Lorella, Santini Maria Cristina, Di Bari Daniela, Gabbanelli Michele.
Spettatori saranno studenti del Liceo Scientifico IIS “Savoia Benincasa” di Ancona,
del Liceo Scienze applicate e Itis IIS “Volterra Elia” di Ancona, del Liceo Classico
e Scientifico “Campana” di Osimo e del Liceo Scientifico “Cambi” di Falconara con
gli insegnanti: Luisella Pasquini, Annamaria Cacciamani e Matteo Fiore.

Alla sera poi, il prof. Sergio Givone rifletterà sulla religione in rapporto al senso
della vita, mostrando che “la religione è l’ultima difesa della libertà”, per cui il ritorno
alla religione è necessario al fine di “fronteggiare il totalitarismo in tutte le sue forme –totalitarismo in senso politico, ma prima ancora in senso etico, e soprattutto in senso letterale, dove si tratta del pensiero unico e a una sola dimensione, autentica minaccia totalitaria per l’epoca che credeva di essersi lasciata i totalitarismi alle spalle”.

Così Givone nel suo ultimo libro Quant’è vero Dio, in cui chiarisce perché non possiamo fare a meno della religione, quasi una provocazione per il nostro tempo, ma che proprio in rapporto alla domanda esistenziale per eccellenza, vale a dire
ha senso la vita?” rivela d’essere necessaria, perché il piano che le è proprio è quello della religione”.

Professore emerito all’Università di Firenze, dove è stato ordinario di Estetica e pro-rettore, Sergio Givone è esponente di un nuovo pensiero tragico e autore dei volumi: Prima lezione di estetica del 1995 e Storia del nulla del 2001 (pubblicati da Laterza)
e scrittore di opere di narrativa a valenza anche filosofica: Favola delle cose ultime
del 1998, Nel nome di un dio barbaro del 2002 e Non c’è più tempo del 2008
(tutti pubblicati da Einaudi).
In particolare, qui segnaliamo – oltre al citato Quant’è vero Dio – due volumi a carattere autobiografico: Il bene di vivere del 2011 (Morcelliana) e I sentieri della filosofia
del 2015 (Rosenberg & Sellier), dove viene chiarito che ogni discorso filosofico autentico è caratterizzato dalla tensione tra mito e logo, in quanto ci sono cose
che hanno bisogno del logo, per essere comprese, e cose che hanno bisogno del mito, per essere dette; così la filosofia continuamente si alimenta di quel pensiero tragico
che interpreta rivelando l’intreccio profondo tra filosofia, etica ed estetica.
Il che ritorna anche nel libro che sarà oggetto del prossimo appuntamento
allo Sperimentale di Ancona, e che si può riassumere dicendo che nel cuore
della religione c’è qualcosa che ci appartiene: una domanda tanto contestabile
quanto difficilmente sopprimibile: che senso ha la vita.

Così, dopo il pensiero e il dialogo, è la volta della religione come approccio fecondo
per interrogarsi sul senso della vita.

L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti.

Il senso della vita postcard

Givone, il contributo della religione al senso della vita

Una frase assertiva che suona provocatoria per il nostro tempo è stata posta a titolo dell’ultimo libro di Sergio Givone: Quant’è vero Dio, e il sottotitolo continua nella provocazione: perché non possiamo fare a meno della religione, ma il contenuto
del volume mostra che non si tratta di una semplice provocazione, bensì di un articolato
invito a misurarsi con la religione in rapporto alla domanda esistenziale per eccellenza, vale a dire ha senso la vita?, una domanda che si colloca “sul piano che gli è proprio
e cioè sul piano della religione”, perché “la religione è l’ultima difesa della libertà”,
tant’è che il ritorno alla religione è necessario al fine di contrastare il totalitarismo,
di “fronteggiare il totalitarismo in tutte le sue forme –totalitarismo in senso politico,
ma prima ancora in senso etico, e soprattutto in senso letterale, dove si tratta
del pensiero unico e a una sola dimensione, autentica minaccia totalitaria per l’epoca che credeva di essersi lasciata i totalitarismi alle spalle”.

A questa impostazione s’ispirerà il terzo incontro al Teatro Sperimentale dedicato
al senso della vita per la 23^ edizione de Le parole della filosofia,
la fortunata rassegna al centro del Festival del pensiero plurale, ideato e diretto
da Giancarlo Galeazzi.
Dopo il successo dei primi due appuntamenti con Vito Mancuso e con Ivano Dionigi
i quali hanno riflettuto rispettivamente sul pensiero e sul dialogo come vie di accesso
al senso della vita, c’è attesa per questo incontro dedicato alla Religione che si terrà lunedì 8 aprile alle ore 21 e vedrà protagonista uno dei maggiori filosofi italiani. Professore emerito all’Università di Firenze, dove è stato ordinario di Estetica
e pro-rettore, Sergio Givone è esponente di un nuovo pensiero tragico e autore
dei volumi: Prima lezione di estetica del 1995 e Storia del nulla del 2001 (pubblicati
da Laterza) e scrittore di opere di narrativa a valenza anche filosofica: Favola delle cose ultime del 1998, Nel nome di un dio barbaro del 2002 e Non c’è più tempo del 2008 (tutti pubblicati da Einaudi).

Sergio Givone

Come gli altri appuntamenti de Le parole della filosofia anche questo vuole essere
una occasione per esercitare il pensiero su una questione cruciale nel nostro tempo (come la religione in rapporto al senso della vita), e di farlo insieme con un autore,
di cui è bene approfondire la concezione filosofica; a tal fine possono servire
in particolare due volumi a carattere autobiografico: Il bene di vivere del 2011 (Morcelliana) e I sentieri della filosofia del 2015 (Rosenberg & Sellier), dove viene chiarito che ogni discorso filosofico autentico è caratterizzato dalla tensione tra mito
e logo, in quanto ci sono cose che hanno bisogno del logo, per essere comprese,
e cose che hanno bisogno del mito, per essere dette; così la filosofia continuamente
si alimenta di quel pensiero tragico che interpreta rivelando l’intreccio profondo
tra filosofia, etica ed estetica.

Il che ritorna anche nel libro che sarà oggetto del prossimo appuntamento
allo Sperimentale di Ancona, e che si può riassumere dicendo che nel cuore
della religione c’è qualcosa che ci appartiene, una domanda tanto contestabile
quanto difficilmente sopprimibile: che senso ha la vita.

L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti.

23 edizione Festival del Pensiero Plurale. Le parole della filosofia

 

L’ incontro sarà anticipato da un aperitivo al costo di 5€ nel foyer del teatro, curato
dal Caffè del Teatro, a partire dalle ore 19.30.