PRIME ANTICIPAZIONI
dal 18 al 23 maggio alla Facoltà di Ingegneria di Ancona
Un’esperienza nuova per i giovani dai 18 ai 35 anni da vivere dall’interno dell’evento
espositivo anconetano, a fianco di artisti e creativi
COMUNICATO STAMPA – In attesa dell’apertura del “Your Future Festival” che rubrica eventi di teatro, esposizioni di fotografie, Land art, si anticipano alcune notizie
che potranno essere utili per far conoscere l’ecologia ed il riuso, nonché l’arte pubblica
agli abitanti di Ancona, ai più giovani ed agli studenti universitari ai quali è stata dedicata una giornata per discutere il tema del paesaggio e dell’ambiente.
La campagna 2015 – AnconaAmbiente. Insieme a te, per la Bellezza del Territorio, curata dalle due agenzie di comunicazione di Ancona, Gabbiano e Lirici Greci comunicazione, ha appoggiato la scelta di un linguaggio del passato: il manifesto
(100 x 140 cm) i poster (6 x 3 metri), ma anche l’arredo urbano come le pensiline luminose nel nuovo formato europeo (120×180 cm) e il fianco dei bus (300×70 cm). Queste modalità, infatti, appartengono alla città e alla cultura urbana dei centri storici.
Da ciò è nata l’idea di un evento personalizzato all’interno del Festival 2015 “Your Future Festival” organizzato dall’Università Politecnica delle Marche, e dedicato all’“Arte Pubblica” in un contesto moderno come l’Ateneo marchigiano.
La rassegna di arte contemporanea affronta un diverso modo di pensare la città, nonostante sia avvenuto un certo mutamento sociale, senza però dimenticare il suo passato. La manifestazione permette di recuperare il concetto di manifesto urbano:
forme d’arte a cielo aperto. Il che fa pensare a una grossa occasione per rimettere a fuoco il ruolo della città per poi immergersi in contesti nuovi che arrivano ai confini della Storia.
Fuori dalle Gallerie d’arte, a qualche passo dai ritrovi e centri sociali, in spazi da ripulire oppure lungo strade strette e imbrattate da bombolette nere, sopravvive lo stile metropolitano. L’inquinamento, gli arredi ed il graffitismo sui muri di palazzi, a volte, fatiscenti sono i linguaggi del tempo e dell’incuria che avanzano nel nostro presente.
All’apertura, così come alla chiusura della manifestazione, si potranno vedere ingrandimenti di fotografiche di Polenta Stefano a cui, attraverso l’occhio della camera, non sfuggono le pieghe profonde della città. Il minimalismo architettonico urbano – geometrie e graffitismi – sono i principali segni presenti nelle sue immagini.
Il potere di significazione dell’immagine resta insomma fuori discussione.
Di grosso interesse sarà anche la performance di Luca Pagliari, giornalista commenterà il video “Sulle tracce dell’ultimo villaggio Maya” realizzato dall’antropologa Agnese Sartori. L’intervento di Pagliari per la sua originalità del tema, crea un forte momento
di confronto critico con un eco di visibilità sul piano nazionale.
L’installazione “Io sono natura” (2012) di Bruno Mangiaterra e Massimo Cartaginese ha ispirato la manifestazione ed i prodotti editoriali dell’intero evento. L’esistenza di tante “Nature” in diverse forme fa pensare che sia necessaria una certa sensibilità creativa
per comprendere le molteplici manifestazioni dell’universo. Essendo il multiculturalismo spesso interpretato in modo riduttivo, si potrebbe riscontrare di sovente nell’uso
della parola “creazione” tornaconti personali. E lo slogan de “Il buon vivere” che sospinge
il Turismo in avanti in questo periodo di crisi, fa riscoprire i beni di rifugio: la Bellezza
del paesaggio, il dialogo con la natura e il Biologico diventano ad un tratto materie di tutto rispetto. L’umanità che emerge dai quattro generi artistici (installazione, fotografia, video e parola) si trasforma in poesia concettuale. Svolgendosi anche in forma dialogata, le performances dei Maestri presenti al Festival assumono il carattere di veri e propri drammi moderni. Gli attori sono le persone che vivono nei luoghi della città: il rudimentale apparato scenico del teatro di strada diventa lo spazio della costruzione di idee e di pensieri.
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