Finalizzati a mostrare che il Mediterraneo può essere il banco di prova della solidarietà e che la solidarietà può trovare un banco di prova nel Mediterraneo, sono i tre incontri che, programmati nell’ambito del Festival Adriatico/Mediterraneo 2015, sono incentrati sull’idea di solidarietà tra persone e tra popoli, tra culture e tra religioni. Protagonisti dei tre incontri, che si svolgono alla Loggia dei Mercanti di Ancona con inizio alle ore 18,30, sono il filosofo Giulio Giorello (3 settembre), lo storico Franco Cardini (4 settembre) e il poeta Davide Rondoni (5 settembre), i quali motivano il senso della solidarietà nell’ambito della rassegna “Le ragioni della parola”, per cui su una parola si confrontano intellettuali di diversa competenza e provenienza.
Incontro con il poeta Davide Rondoni
Davide Rondoni è un poeta, uno dei maggiori poeti italiani del nostro tempo, ma è un poeta che continuamente si misura come saggista con questo tempo: con le sue contraddizioni e compromissioni. Al riguardo, emblematico è un suo libro intitolato “Il fuoco della poesia” (Bur 2008). “In viaggio nelle questioni d’oggi”, Rondoni affronta tra l’altro problemi del vivere insieme in risposta alla tentazione del nichilismo e dell’esibizione, facendo un elogio alla passione, alla responsabilità, al pudore. E’ Rondoni un intellettuale anticonformista fino alla provocazione, come per esempio nel libro intitolato “Contro la letteratura” (Il Saggiatore 2010), dove sostiene che la letteratura è indispensabile, ma nessuno lo sa, e quindi per sentirla davvero necessaria, conviene scommettere sulla libertà, per cui Rondoni giunge ad affermare: “rendiamo facoltativo l’insegnamento della letteratura nella scuola italiana”!
Si tratta di una provocazione che nasce dalla convinzione che la poesia è “linguaggio dell’anima”, come scrive ne “La parola accesa” (Pagina 2007), dove traccia “una mappa di letture”, per mostrare che la poesia si nutre di pensieri e parole di tutti che però “accende” di nuove tensioni; da qui la necessità e la insostituibilità della poesia. E Rondoni poeta lo ha testimoniato in prima persona in volumi come “Apocalisse amore” (raccolta di poesie pubblicata nella famosa collana “Lo specchio” di Mondadori nel 2008), e come ”L’amore non è giusto” (Cartacanta 2013). Proprio questo privilegiamento dell’amore qui interessa come indicazione a una disponibilità a scoperte sempre nuove. Interessante è anche l’indicazione, che viene fin dal titolo, del volume “Si tira avanti solo con lo schianto” (Whiter Fly Press 2013), dove i luoghi banali del vivere quotidiano sono cornice di apparizioni, di epifanie: Rondoni, viaggiatore curioso e osservatore acuto, dischiude nuovi orizzonti di significato e di senso. Con questo spirito, si può rinnovare l’approccio a uno dei temi più caldi del nostro tempo, cioè il rapporto tra migrazioni e tolleranza, e proprio il cattolico Rondoni, per la sua sensibilità poetica e religiosa, può illuminare il contributo delle religioni alla solidarietà. Al riguardo, pare necessario ricordare che non si deve dare per scontato che la religione si identifichi con la pace. Della religione, infatti, si danno diverse interpretazioni: la religione può caratterizzarsi come “fondamentalista”, quando si caratterizza in termini bellicosi e bellicisti; come “strumentale”, quando si caratterizza come istrumentum regni e istrumentum belli; e come “ambivalente”, quando si riconosce che nella religione convivono due anime: una che tende alla pace, e l’altra che tende alla violenza, per cui la pace anche in religione è una opzione, cioè una libera scelta che reclama di non cedere alle due tentazioni precedenti (quella fondamentalista e quella strumentale); la pace quindi è una possibilità che la religione deve attuare, purificandosi da atteggiamenti come il fanatismo, la superstizione e l’ignoranza (denunciati dall’illuminismo moderno) o da atteggiamenti come la connivenza e la dipendenza (richiamati dal machiavellismo). Ne consegue che solo una religione liberata da tutto questo è veramente religiosa. Dunque, non sono religiose le “guerre di religioni” o la “guerra alla religione”. Tutto questo acquista oggi particolare attualità nell’odierno contesto del Mediterraneo, e fa auspicare che l’esperienza dell’Illuminismo (senza ovviamente i suoi eccessi giacobini) possa essere vissuta o rivissuta dalle religioni mediterranee, in particolare dall’Islam: è un buon antidoto al fondamentalismo, la cultura illuministica, con la sua rivendicazione della dignità della persona e con la sua lezione di tolleranza, che non è sopportazione né indifferenza, ma rispetto.
Tutto ciò reclama un Mediterraneo che sappia far convivere i suoi molteplici simboli a partire da quelli religiosi. Ancora una volta è la categoria di solidarietà a costituire la condizione per rapporti anche interreligiosi che siano di “reciproco riconoscimento” (C. Taylor) e di “fraternità senza terrore” (J.P. Sartre). E’ quello della fratellanza il principio dimenticato, eppure da esso dipende la conciliazione degli altri due ideali della libertà e della eguaglianza. C’è bisogno, dunque, anche per le religioni, di solidarietà: solidarietà fra le religioni, affinché le religioni possano essere solidali con l’umanità.Dunque in diverso modo i tre incontri costituiscono altrettante occasione di esercizio del pensiero finalizzati a coscientizzare della novità della situazione e della necessità di affrontarla adeguatamente.
Incontro con la poesia
DAVIDE RONDONI, nato a Forlì nel 1964, è tra i maggiori poeti italiani di oggi. E’ fondatore e direttore del Centro di Poesia Contemporanea presso l’Università di Bologna. E’ opinionista di “Avvenire”, critico letterario di “Domenica” supplemento culturale de “Il Sole/24 ore”. Collabora con la RAI e con TV 2000, su cui conduce il programma di poesia “Antivirus”. Ha curato alcune antologie poetiche, tra cui: Con nome di donna (Rizzoli 2009), Leopardi, L’amore (Garzanti 1999), La poesia è il tempo (Ricci 2007). E’ autore di testi teatrali, tra cui Giotto, l’uomo che dipinse il cielo. Tra le opere di narrativa segnaliamo: I santi scemi e altri racconti (Guaraldi 1996), Gesù, un racconto sempre nuovo (Piemme 2013). Tra le sue raccolte poetiche sono da ricordare in particolare. Il bar del tempo (Guanda 1999),Apocalisse amore (Mondadori 2008). Della sua produzione saggistica citiamo: Nell’arte vivendo (Marietti 2012), Contro la letteratura (Il Saggiatore 2010), Il fuoco della poesia. In viaggio nelle questioni di oggi (Rizzoli 2004) e L’amore non è giusto (Cartacanta 2013).
Giancarlo Galeazzi
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