Nel Quartiere Latino sulla Rive Gauche a pochi passi dalla Cattedrale di Notre Dame si trova una delle librerie più affascinanti e antiche del mondo: la Shakespeare and Company.
La libreria Shakespeare and Company, a partire dagli anni Venti del secolo scorso, è stata luogo d’incontro di famosissimi scrittori, come Hemingway e Ezra Pound. La sua storia ebbe infatti inizio nel 1919, quando Sylvia Beach decise di aprire un luogo dedicato alla cultura al numero 8 di rue Dupuytren.
Nel 1941, la libreria fu costretta a chiudere i battenti a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale ma riaprì un decennio dopo, per volontà di George Whitman che, tra l’altro, mise a disposizione dei posti letto da offrire a chi aveva necessità, secondo il motto: be not ihospitable to strangers lest they be angels in disguise (non essere ospitale verso gli estranei potrebbero essere angeli sotto mentite spoglie). Egli chiamava i suoi inquilini “trumbleweed”, ossia “rotolacampi” e li ospitava a patto che essi promettessero di leggere un libro ogni giorno e di svolgere qualche piccolo lavoretto, come per esempio spolverare i volumi. Oggi come ieri, la libreria Shakesperare and Company è il punto di riferimento di intellettuali e viaggiatori che non possono fare a meno di fare tappa tra i suoi scaffali pieni di libri. C’è ancora posto per i tumbleweed, purché essi accettino di scrivere una piccola autobiografia di una pagina su carta celeste e servendosi di una macchina da scrivere.
George considerava la sua libreria alla stregua di un’opera letteraria:
«Ho creato questa libreria nel modo in cui un uomo scriverebbe un romanzo, costruendo ogni stanza come se fosse un capitolo», raccontò. «Voglio che le persone aprano la porta nello stesso modo in cui aprono un libro; un libro che porta nel mondo magico della loro immaginazione».
Ph Valeria Villahermosa
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