Biblioteca di nostro lunedì -1
Giulio Grimaldi
(1873-1910)
Con le maniche rimboccate sopra i gomiti, impiastricciata di farina intrisa fino ai polsi, Assunta spianava la pasta, e ogni tanto saettava un’occhiataccia di traverso al marito, che in un angolo del focolare se la fumava ad occhi socchiusi, sotto il suo aguzzo berretto di maglia.
Da due ore che ballavano di sopra, non s’era mai mosso di lì, nemmeno per farsi vedere un momento.
Bel modo! Come non si trattasse del figlio e non avesse lo sposalizio a casa sua…
A qualche colpo troppo brusco del matterello la sottile sfoglia giallognola si lacerava qua e là; e nella donna cresceva la stizza per quel silenzio ostinato, per quell’aria di musoneria che pareva attaccarsi a tutto nella cucina più linda del solito, nonostante il lieto frastono che veniva da in alto.
Seduto dall’altra parte del camino anche il vecchio Bastòn fumava e guardava la fiamma, dopo aver tentato inutilmente d’attaccar discorso.
– Allegri, paron Fortunato! Sentite come si divertono? –
Ma padron Fortunato seguitava a fumare, in silenzio: e Bastòn, percossa la pipa contro il palmo della mano per vuotarne la cenere, si mise a trinciarci dentro un mozzicone di sigaro.
Poi, finita la grave operazione, prese con le molle un pezzetto di bracia e, riaccesa la pipa, tornò fisicamente a guardar la fiamma.
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