“Biblioteca” – colloquio con Alessandro Aiardi

colloquio con Alessandro Aiardi – Ancona, dicembre 2003
Tratto da nostro lunedì
n. 3 – Libri

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A che livello di aggiornamenti si trova la biblioteca sia in termini di volumi che di altre “lingue” videoinformatiche?
A un livello accettabile, certamente di molto superiore rispetto a un pur recente passato. Tuttavia quanto c’è non è sufficiente. L’ampia forbice che racchiude il ventaglio
della domanda va sempre più divaricandosi, nel mentre è sempre più robusto il taglio
di un’ altra forbice. E “parole non ci appulcro”.

Quale la consistenza dell’emeroteca?
Quanto a quotidiani è -consensu omnium- la raccolta più ricca della regione:
oltre alle testate cessate, sono presenti quattordici titoli correnti.
La Benincasa aprì alla stampa quotidiana verso la metà degli anni Sessanta
del Novecento. Per effetto della crescita costante di un così consistente volume di carta stampata sono ormai quasi saturi gli spazi per la collocazione delle raccolte;
inoltre sono alti i costi di manutenzione, la stessa sala di lettura in questo periodo si trova ospitata in un locale provvisorio; ai magazzini si accede con un certo disagio per colpa
dei lavori di restauro, ma noi non ci arrendiamo. E’ di grande interesse l’operazione
di archiviazione ottica dei ritagli stampa della cronaca locale dal dopoguerra ad oggi. Siamo a metà col lavoro. La ricerca di notizie sulla cronaca locale retrospettiva e corrente sarà enormemente agevolata. Ma anche qui la forbice colpisce duro. Le riviste correnti sono circa centoventi; sterminata, e con punte di altissima qualità, è infine la raccolta
dei periodici marchigiani.

Il rapporto con le scuole?
Intensissimo e produttivo ad opera delle due decentrate e della Biblioteca dei Ragazzi; incisivo, ma occasionale, quanto la Benincasa propriamente detta riesce a fare;
e tuttavia in novembre si è fatto un incontro su documenti di mare e di viaggi
con una classe del Nautico; all’inizio di questo mese si è fatta una lezione con documenti del Tre e del Quattrocento a portata di mano (in chiave di didattica della storia)
con la partecipazione di una seconda media. Spero molto in un appoggio che mi possa venire dalla cattedra di Didattica della Storia dell’Università di Bologna; vorrei esportare
in Ancona il progetto Clio 92, coordinato fra gli altri dal prof. Ivo Mattozzi.

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Le altre biblioteche della rete civica?
In buona salute e funzionanti, se ti riferisci alle comunali di Collemarino e Brecce Bianche. Poi c’è la Banca Dati Bibliografica Provinciale Pannet, sulla quale confluiscono i dati
delle biblioteche non SBN; e il Polo bibliotecario provinciale. Ma ti annoierei
con disquisizioni tecniche. L’informazione circola a tutto regime, e si vede soprattutto
dal lievitare dei prestiti interbibliotecari.

Che cosa manca? Che cosa serve?
Un po’ di personale qualificato in più non guasterebbe davvero: la Biblionastroteca
– ad esempio- ha bisogno di una persona ad hoc. Se dovessi attivare a breve la gestione delle raccolte di poesia e di narrativa al piano terreno non saprei come fare,
e chi dei presenti togliere da dove per metterlo a lavorare dove.
La biblioteca non ha bisogno di presenze assegnate per caso o ex necessitate;
ha, ed avrà sempre più bisogno, di specifiche figure professionali. Occorrerà infine ristrutturare da zero la struttura del bilancio del Servizio nel suo complesso:
non mi risulta ormai più adeguato ai bisogni, e neanche ai programmi.
Ma ora, Francesco, bisogna che ti lasci. Sai, con gli amici dell’ ARiM stiamo preparando
gli incontri de “La Musica in biblioteca” e devo immergermi per un po’ in manoscritti
e locandine. Si farà un incontro il 13 febbraio dopo cena, altri due in marzo, il 5 e il 26; sono tutti venerdì. Il programma è attraente; ti manderò l’invito. Verrai?

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