Raccontare la Dislessia

Un dialogo a più voci

Il 18 dicembre alle ore 16.00 il Teatro Mestica di Apiro (MC) ospiterà una singolare iniziativa a cavallo tra arte e scienza dedicata al tema della dislessia evolutiva.
Dopo due anni di ricerche sul campo, l’autrice Sonia Antinori e le attrici Maria Ariis
e Carla Manzon hanno creato un lavoro originale che, attraverso il racconto
della relazione tra una madre e un figlio, intende far luce sulla delicata condizione
di chi deve affrontare in prima persona i problemi causati dalla sindrome.
Per completare il percorso di approfondimento e condividere pubblicamente la verifica
di alcune scene dell’opera, le artiste hanno studiato un progetto pilota in cui diversi settori della società civile sono invitati a confrontarsi su un tema sensibile come quello
dei disturbi dell’apprendimento. Esperti degli ambiti medico, educativo ed artistico,
a volte separati e distanti, avranno modo di dialogare tra loro, ma anche e soprattutto
con chi ha una conoscenza diretta della problematica: i genitori e le famiglie.
Un evento unico nel suo genere, in cui il linguaggio dell’arte si fa strumento di conoscenza ed espressione di un disturbo ancora troppo poco noto e complessivamente difficile
da diagnosticare. Il teatro viene qui richiamato alla sua antica funzione di spazio delle idee e delle emozioni, prima grande risorsa per gettare le basi di una cultura della persona,
che consenta un effettivo superamento del vero nemico di qualsiasi crescita: la solitudine.
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L’incontro vuole essere un’occasione per raccontare la dislessia ed i variegati aspetti
ad essa collegati, attraverso linguaggi diversi e complementari: quello logico
della scienza e quello emotivo del teatro. La lettura di alcune scene del testo di Sonia Antinori, che ripercorre gli snodi  di una relazione tra una madre ed un figlio dislessico,
farà da contrappunto agli interventi dei relatori, professionisti del settore, conducendo
il pubblico all’osservazione del problema da varie prospettive, fino ad arrivare
ad un momento di riflessione e di costruttivo dibattito. L’evento si pone anche una finalità etica che consiste nella divulgazione delle problematiche connesse alla dislessia;
questo aspetto si sposa, necessariamente, ad un’analisi più ampia sia del rapporto
che ogni essere umano ha con le sue imperfezioni, che di quel percorso faticoso
e struggente, che solo attraverso l’accettazione del limite, prelude al perdono
di sé stessi e degli altri.

L’evento è aperto a tutta la cittadinanza e particolarmente consigliato ad insegnanti ed educatori. 

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“ Io non so perché mi sento sempre così male, forse perché nel mondo e nella vita
tu sei felice solo se la gente ti vuole bene e perché la gente ti voglia bene devi essere bravo e per essere bravo devi essere veloce e per essere veloce non devi essere lento
e io sono lento, io sono molto lento. E forse infatti questo non va affatto bene perché
nella vita si muore sennò la vita non si chiamava la vita, che quando sei vivo non sei morto e se sei morto non sei vivo, è come tra guardie e ladri che se c’è l’uno non c’è l’altro e allora, visto che si muore, bisogna darsi da fare, bisogna essere veloci, appunto,
perché sennò finisce che tutto passa e tu non ti sei neanche accorto. E’ per questo
che io non vado bene, perché io finirò che non me sono neanche accorto”
Sonia Antinori

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