Si conclude la Scuola di Filosofia

festival del pensiero plurale - XXII edizione

UNA COSTITUZIONE FONDATA SULLA CULTURA

 

Nell’aula A 2 della Facoltà di Economia “Giorgio Fua” (g. c.), oggi, venerdì 11 maggio
alle ore 17,30 si svolgerà la lezione conclusiva della Scuola di filosofia tenuta dal prof. Giancarlo Galeazzi e dedicata quest’anno ad alcune parole della Costituzione Italiana. La parola che sarà presa in considerazione sarà Cultura con riferimento in particolare all’articolo 9, la cui importanza è stata sottolineata recentemente da uno studioso, Tomaso Montanari, in un libro pubblicato da Carocci.

A Scola di Filosofia

Ma sul tema erano in precedenza intervenuti altri noti studiosi,
tra cui Gustavo Zagrebelsky, nel volume intitolato Fondata sulla cultura (Einaudi)
con una riflessione su “arte, scienza, Costituzione”, e Salvatore Settis,
con la illustrazione del “diritto alla cultura nella Costituzione italiana” nel volume omonimo (Forum); lo stesso Settis si era già occupato di Paesaggio, Costituzione, cemento (Einaudi) perla battaglia per l’ambiente contro il degrado civile”.
Con riferimento a queste tre studiosi, che hanno saputo coniugare la loro grande competenza (rispettivamente artistica, giuridica e archeologica) con altrettanta passione civile, Galeazzi metterà in luce la portata filosofica della cultura richiamandosi tanto alla lettera dell’articolo 9 della Costituzione (vale a dire lo sviluppo delle forme culturali, la ricerca a livello scientifico e tecnico, la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico) quanto alle necessarie integrazioni conseguenti alle novità del nostro tempo (dalla interculturalità alla bioetica, dalla ecologia ai beni culturali).

In tal modo -sostiene Galeazzi- risalterà il nesso tra dignità, lavoro e cultura,
il trinomio che permette una originale rilettura dei valori costituzionali e che per questo
è stato messo a tema della Scuola di filosofia che da ventidue anni si svolge nell’ambito della rassegna Le parole della filosofia, manifestazione clou del Festival del pensiero plurale con il patrocinio del Comune di Ancona e con la collaborazione della sezione dorica della Società Filosofica Italiana e dell’Università Politecnica delle Marche.

L’ingresso è libero.
Info: 071.222.5025

professor Giancarlo Galeazzi

 

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.” (art. 9)

festival del pensiero plurale - XXII edizione

Destinazione Cultura

Domani, 11 maggio, presso la Facoltà di Economia di Ancona si svolgerà l’ultima conferenza del ciclo A Scuola di Filosofia tenuto dal professor Giancarlo Galeazzi.
L’incontro, previsto alle 17.30, ha lo scopo di concludere il percorso filosofico che ha precedentemente visto protagonisti Dignità e Lavoro con una riflessione sulla Cultura intesa come coltivazione dell’essenza umana.

 

GIANCARLO GALEAZZI

Giancarlo Galeazzi

Nato ad Ancona nel 1942, è docente all’Istituto Teologico Marchigiano della Pontificia Università Lateranense.
È presidente onorario della Società Filosofica Italiana di Ancona.
Studioso di Jacques Maritain è autore dei volumi:
Jacques Maritain un filosofo per il nostro tempo (Massimo, 1998),
Personalismo (Bibliografica, 1999),
Il pensiero di papa Francesco (Quaderni del Consiglio regionale delle Marche, 2016) e Da cristiani nella società tra impegno e testimonianza (Studia Picena, 2016).

 

 

A Scuola di Filosofia

Le Parole della Costituzione italiana: Cultura

festival del pensiero plurale - XXII edizione

La Cultura come coltivazione dell’umano

Si svolgerà venerdì 11 maggio l’ultimo incontro della rassegna A scuola di filosofia
del professore Giancarlo Galeazzi.
La conferenza si terrà, come le due precedenti, presso la Facoltà di Economia di Ancona, alle ore 17.30 e si propone di concludere la riflessione focalizzata sugli elementi che rappresentano l’orientamento, il fondamento e il coronamento
della società, volti all’esercizio di una cittadinanza attiva.

 

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico

della Nazione.” (art.9)

 

 

GIANCARLO GALEAZZI

Giancarlo Galeazzi

Nato ad Ancona nel 1942, è docente all’Istituto Teologico Marchigiano della Pontificia Università Lateranense.
È presidente onorario della Società Filosofica Italiana di Ancona.
Studioso di Jacques Maritain è autore dei volumi:
Jacques Maritain un filosofo per il nostro tempo (Massimo, 1998),
Personalismo (Bibliografica, 1999),
Il pensiero di papa Francesco (Quaderni del Consiglio regionale delle Marche, 2016) e Da cristiani nella società tra impegno e testimonianza (Studia Picena, 2016).

 

A Scuola di Filosofia

LETTERALTURA 2016 – VINCENZO COTTINELLI

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Verbania: 23 – 26 giugno 2016

Una decima edizione alla quale non mancare, quella di Lago Maggiore LetterAltura 2016:44 eventi, tra incontri con gli autori, spettacoli, laboratori creativi, proiezioni, e 3 mostrepiù di 60 ospiti nazionali e internazionali per riportare l’attenzione sulla montagna priorità globale dell’umanità, unica fonte d’acqua che possa garantire un futuro florido alle nuove generazioni.

Saranno con noi: il poeta pluri candidato al Nobel Adonis, gli scrittori Stefano Amato,Emanuela ArtiniFabio CaninoElena DakErminio FerrariIlaria GallinaroBruno GambarottaPaolo GhezziFrancesco GunguiLello GurradoGiuseppe LupoMarco MalvaldiRiccardo MazzeoAlberto PaleariAlberto PellaiStefano Piedimonte,Alessandro RobecchiGiampaolo SimiMarco Volken, le musiche di Quartetto K eMagnasco Quartet, il teatro di Attodue, gli alpinisti e sportivi François Cazzanelli,Marco FarinaArturo Squinobal, gli architetti e esperti di paesaggio Michael Jakob,LabicsBrunella LorenziNausikaa Mandana Rahmati, i giornalisti Marco Casa,Gianfranco FabiDaniela FornaciariniEnrico MartinetAngelo MiottoLaura Piazzi,Simonetta RadiceCora RanciFarian SabahiRoberto SpagnoliGiorgio Tartaro,Teresio Valsesia, il blogger Alessandro Bonino, gli esperti di linguaggio Annalisa BricheseFabio Caon, il docente di letteratura Giacomo Jori, i filosofi Bruno Nassim AboudrarFabio MinazziFrancesca Rigotti, il meteorologo Luca Mercalli, i registiGregor BožičJulian Roman PölslerPerla SardellaFredo Valla, l’attrice Dora Ciccone, i fotografi Vincenzo CottinelliWalter Zerla, l’astrofisico Amedeo Balbi.

La formula resta invariata: dagli incontri del mattino allo spettacolo della tarda sera il pubblico potrà incontrare gli autori, partecipare ai dibattiti, conoscere, riflettere e insieme divertirsi.

I MURI. 
Per il 2016 si è scelto un unico grande tema: I muri, e il superamento degli stessi, declinati in tutte le più varie accezioni, seguendo il fil rouge della montagna, del viaggio e dell’attualità. I muri dunque come pareti alpinistiche, ma anche i muri interiori e sentimentali, le mura domestiche, i muri e le barriere architettoniche, i muri linguistici, culturali, sociali e politici.

SPAZIO AI BIMBI! LetterAltura è un festival che vuole coinvolgere proprio tutti. Anche quest’anno è stata dedicata ai bambini un’attenzione particolare. I più piccoli potranno infatti divertirsi grazie a particolari iniziative pensate per loro: animazione tutti i giorni sotto il gazebo di Piazza Ranzoni e laboratori scientifici alla Casa del Lago.

Lago Maggiore LetterAltura 2016: un’occasione per scoprire un territorio meraviglioso insieme a grandi personaggi della cultura internazionale.


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Vincenzo Cottinelli
  “Il sogno del giardino”
Inaugurazione della Mostra con l’Autore
Mercoledì 22 giugno ore 18.00 – 19.00
Casa Ceretti – Museo del Paesaggio – Via Roma, 42 – Verbania

Le immagini di un giardino pensile, quasi segreto, realizzato agli inizi dell’800 sopra i terrapieni delle mura medievali di Brescia, ora all’interno di un vecchio palazzo. Vincenzo Cottinelli, fotografo noto per i suoi ritratti di scrittori, per le copertine illustri, per aver fotografato anni di amicizia con Tiziano Terzani, ma anche per reportage sociali, ci presenta un’opera fotografica e poetica, realizzata in bianco e nero, con vecchie fotocamere analogiche di medio formato. La sua non è una descrizione botanica, ma una trascrizione di emozioni visive, quasi oniriche, avvolte da un alone sonnolento, ombroso, fatte di contrasti profondi ma non violenti. Parlano di un luogo speciale, a volte selvaggio, a volte addomesticato. Catalogo in mostra ed.Contrasto

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Vincenzo Cottinelli “Parigi 13 novembre 2015 – Un lutto culturale”
Proiezione / Incontro con l’Autore
Venerdì 24 giugno ore 19.00 – 20.00
Sala Rosmini dell’Hotel Il Chiostro – Verbania

Subito dopo il 13 novembre ho fotografato nei luoghi delle stragi e nel luogo simbolico per eccellenza, il Monumento alla Repubblica, gli omaggi e i pensieri dedicati alle vittime: ho trovato scritte e citazioni dei più grandi pensatori di tutto il mondo; oggetti emblematici della vita (libri, chitarre, biciclette, spartiti musicali messaggi cartacei, fotografie dei caduti) ho percepito i frammenti sparsi dell’anima dell’Illuminismo: liberté, égalité, fraternité, laïcité”. Vincenzo Cottinelli ha lavorato come un documentatore e archivista di un “lutto culturale” di straordinaria intensità e stimolatore di riflessioni politiche ed etiche. Saranno proiettate 40 immagini che l’Autore commenterà.

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LUIGI ZOJA – 16 GIUGNO 2016

70x100_ParoleFilosofia2016_TRACCIA

 

Il traguardo dei venti anni è certamente per una rassegna filosofica come “Le parole della filosofia” un traguardo ragguardevole, perché testimonia che l’iniziativa ha avuto successo e risponde a una esigenza diffusa, che ho sintetizzato nella espressione: il piacere di trovarsi insieme per pensare e di trovarsi per pensare insieme”. E la formula è semplice: riflettere nell’ambito di un tema su alcune parole che lo specificano, parole che non necessariamente appartengono al lessico filosofico, ma che sempre sono trattate dal punto di vista filosofico.

Così la filosofia si è, in una qualche maniera e in una certa misura, riappropriata della sua funzione civile, invitando le persone a riflettere con alcuni pensatori italiani, i quali nelle loro conversazioni si limitano a un esercizio del pensiero che invita a proseguire in modo autonomo. Ebbene, limiti e forza, misericordia e arroganza: sono quattro parole con le quali si sono volute alcune “ambivalenze del presente”: a queste è dedicata la XX edizione de “Le parole della filosofia”: ancora una volta le parole selezionate sono soltanto segnaletiche di un clima culturale; altre potrebbero essere indicate, ma quelle scelte sono attraversate da un filo rosso, vale a dire l’idea di limite.

 

ancona, teatro sperimentale “lirio arena”
giovedì 16 giugno 2016 h.21


Tema del giorno:
Arroganza

“La storia dell’Occidente è la storia di quel modo di vita caratterizzato dalla espansione senza limiti, conseguente a un’inconscia conversione dei nostri antenati; infatti, per gli antichi greci, la morale stava nell’osservanza dei limiti, ma proprio essi si insuperbirono dei loro successi e capovolsero il tabù del limite: cominciarono a sostituirsi agli dèi.”                                                                                                                                                 Luigi Zoja

Occorre spegnere la tracotanza ancor più che un incendio.” Eraclito

Da niente bisogna guardarsi tanto come dal crescere di quella mala erba che si chiama arroganza e che rovina in noi ogni buon raccolto.”   Friedrich Nietzsche


Arroganza }
LUIGI ZOJA
filosofo e psicoanalista
giovedì 16 giugno 2016 } h. 21.00

luigi_zoja

Nato a Varese nel 1943, si è laureato in economia; ha poi studiato presso il C. G. Jung Institut di Zurigo, dove succesivamente è stato docente; ha insegnato anche all’Università dell’Insubria e ha tenuto corsi presso diverse università italiane ed estere. Attualmente lavora a Milano.
È stato presidente del Centro italiano di psicologia analitica (CIPA) e dell’Associazione internazionale di psicologia analitica (IAAP). Ha vinto il premio per la saggistica psicologica “Gradiva Award” e il Premio Palmi 2001 per il libro: Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre (Bollati Boringhieri 2000). Autobiografico è il suo volume: Cadere sette volte… rialzarsi otto. Dal fallimento al successo: la storia di un uomo che affronta la vita, le sue difficoltà e le proprie paure (Trevisini 2014). Altre sue opere da ricordare sono: Coltivare l’anima e Storia dell’arroganza: psicologia e limiti dello sviluppo (Moretti e Vitali 1992 e 2003), La morte del prossimo (Einaudi 2009), Utopie minimaliste: un mondo più desiderabile anche senza eroi (Chiare Lettere 2013). Presso l’editore Bollati Boringhieri ha pubblicato: Giustizia e bellezza (2007) e più recentemente Psiche (2015).

 

Ideazione e direzione
Giancarlo Galeazzi
presidente onorario SFI Ancona

Comitato scientifico
Giancarlo Galeazzi, Simona Lisi, Francesca Di Giorgio

Organizzazione e promozione
Associazione Ventottozerosei

Tutti gli incontri sono ad Ingresso Libero, fino ad esaurimento posti

Filosofia in movimento è su prenotazione
parolefilosofia@gmail.com


Info

Comune di Ancona
Assessorato alla Cultura
071 222 5025
ufficio.cultura@comune.ancona.it

Ufficio Stampa Comune di Ancona
Federica Zandri
071 222 2321
federica.zandri@comune.ancona.it

Concept creativo e comunicazione
Lirici Greci Comunicazione
071 207 5109 / 338 580 9611
info@liricigreci.it
www.liricigreci.it

COMUNICATO STAMPA – ZOJA

logo 20 anni

Lo psicoanalista e filosofo Luigi Zoja allo “Sperimentale”

AMBIVALENZA DELLO SVILUPPO

Si conclude la rassegna “Le parole della filosofia” con una parola “arroganza” che in una qualche maniera riassume le “ambivalenze del presente” cui è dedicata questa ventesima edizione; infatti, l’arroganza richiama all’idea di sviluppo, che può essere sostenibile o insostenibile. Nella sua Storia dell’arroganza, Luigi Zoja risale agli antichi Greci per mostrare il bivio tra rifiuto e accettazione dell’arroganza, e la scelta, che produce due antitetici stili di vita, viene analizzata da Zoja in chiave psicologica, chiedendosi perché, se discutiamo dei limiti dello sviluppo, vogliamo uno sviluppo senza limiti.

Sarà questo l’interrogativo al centro della conversazione che giovedì 16 giugno alle ore 21 al Teatro Sperimentale di Ancona terrà Luigi Zoja, psicoanalista e pensatore noto a livello internazionale e autore di opere come Coltivare l’anima (1992), La morte del prossimo (2009), e, più recentemente, Psiche (2015). Secondo Zoja, ad una società caratterizzata dalle utopie massimaliste delle ideologie moderne, e a una società senza utopie all’insegna del fatalismo postmoderno, si deve porre l’alternativa di una società delle “utopie minimaliste” che permettono “un mondo più desiderabile anche senza eroi”, perché fondato sulla coscienza nel suo duplice significato di consapevolezza e moralità.

Come sempre, introdurrà e coordinerà l’incontro Giancarlo Galeazzi, che ha ideato questa fortunata rassegna filosofica, che da vent’anni è sostenuta dal Comune di Ancona in collaborazione con la Società Filosofica Italiana di Ancona; organizzata dall’Associazione “Ventottozerosei” e patrocinata dalla Regione Marche, la rassegna “Le parole della filosofia” costituisce la prima parte del Festival del Pensiero plurale, che riscuote un costante successo, a riprova che il pensare rappresenta un esercizio che può essere apprezzato anche da un vasto pubblico.

L’ingresso è libero, fino ad esaurimento dei posti. Info: Assessorato alla cultura del comune di Ancona: 071.222.5025.


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LUIGI ZOJA
filosofo e psicoanalista
giovedì 16 giugno 2016 } h. 21.00

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Nato a Varese nel 1943, si è laureato in economia; ha poi studiato presso il C. G. Jung Institut di Zurigo, dove succesivamente è stato docente; ha insegnato anche all’Università dell’Insubria e ha tenuto corsi presso diverse università italiane ed estere. Attualmente lavora a Milano.
È stato presidente del Centro italiano di psicologia analitica (CIPA) e dell’Associazione internazionale di psicologia analitica (IAAP). Ha vinto il premio per la saggistica psicologica “Gradiva Award” e il Premio Palmi 2001 per il libro: Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre (Bollati Boringhieri 2000). Autobiografico è il suo volume: Cadere sette volte… rialzarsi otto. Dal fallimento al successo: la storia di un uomo che affronta la vita, le sue difficoltà e le proprie paure (Trevisini 2014). Altre sue opere da ricordare sono: Coltivare l’anima e Storia dell’arroganza: psicologia e limiti dello sviluppo (Moretti e Vitali 1992 e 2003), La morte del prossimo (Einaudi 2009), Utopie minimaliste: un mondo più desiderabile anche senza eroi (Chiare Lettere 2013). Presso l’editore Bollati Boringhieri ha pubblicato: Giustizia e bellezza (2007) e più recentemente Psiche (2015).

 

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Giancarlo Galeazzi
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Lo psicoanalista e filosofo Luigi Zoja allo “Sperimentale”

AMBIVALENZA DELLO SVILUPPO

Si conclude la rassegna “Le parole della filosofia” con una parola “arroganza” che in una qualche maniera riassume le “ambivalenze del presente” cui è dedicata questa ventesima edizione; infatti, l’arroganza richiama all’idea di sviluppo, che può essere sostenibile o insostenibile. Nella sua Storia dell’arroganza, Luigi Zoja risale agli antichi Greci per mostrare il bivio tra rifiuto e accettazione dell’arroganza, e la scelta, che produce due antitetici stili di vita, viene analizzata da Zoja in chiave psicologica, chiedendosi perché, se discutiamo dei limiti dello sviluppo, vogliamo uno sviluppo senza limiti.

Sarà questo l’interrogativo al centro della conversazione che giovedì 16 giugno alle ore 21 al Teatro Sperimentale di Ancona terrà Luigi Zoja, psicoanalista e pensatore noto a livello internazionale e autore di opere come Coltivare l’anima (1992), La morte del prossimo (2009), e, più recentemente, Psiche (2015). Secondo Zoja, ad una società caratterizzata dalle utopie massimaliste delle ideologie moderne, e a una società senza utopie all’insegna del fatalismo postmoderno, si deve porre l’alternativa di una società delle “utopie minimaliste” che permettono “un mondo più desiderabile anche senza eroi”, perché fondato sulla coscienza nel suo duplice significato di consapevolezza e moralità.

Come sempre, introdurrà e coordinerà l’incontro Giancarlo Galeazzi, che ha ideato questa fortunata rassegna filosofica, che da vent’anni è sostenuta dal Comune di Ancona in collaborazione con la Società Filosofica Italiana di Ancona; organizzata dall’Associazione “Ventottozerosei” e patrocinata dalla Regione Marche, la rassegna “Le parole della filosofia” costituisce la prima parte del Festival del Pensiero plurale, che riscuote un costante successo, a riprova che il pensare rappresenta un esercizio che può essere apprezzato anche da un vasto pubblico.

L’ingresso è libero, fino ad esaurimento dei posti. Info: Assessorato alla cultura del comune di Ancona: 071.222.5025.


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Nato a Varese nel 1943, si è laureato in economia; ha poi studiato presso il C. G. Jung Institut di Zurigo, dove succesivamente è stato docente; ha insegnato anche all’Università dell’Insubria e ha tenuto corsi presso diverse università italiane ed estere. Attualmente lavora a Milano.
È stato presidente del Centro italiano di psicologia analitica (CIPA) e dell’Associazione internazionale di psicologia analitica (IAAP). Ha vinto il premio per la saggistica psicologica “Gradiva Award” e il Premio Palmi 2001 per il libro: Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre (Bollati Boringhieri 2000). Autobiografico è il suo volume: Cadere sette volte… rialzarsi otto. Dal fallimento al successo: la storia di un uomo che affronta la vita, le sue difficoltà e le proprie paure (Trevisini 2014). Altre sue opere da ricordare sono: Coltivare l’anima e Storia dell’arroganza: psicologia e limiti dello sviluppo (Moretti e Vitali 1992 e 2003), La morte del prossimo (Einaudi 2009), Utopie minimaliste: un mondo più desiderabile anche senza eroi (Chiare Lettere 2013). Presso l’editore Bollati Boringhieri ha pubblicato: Giustizia e bellezza (2007) e più recentemente Psiche (2015).

 

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LUIGI ZOJA – 16 GIUGNO 2016

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Il traguardo dei venti anni è certamente per una rassegna filosofica come “Le parole della filosofia” un traguardo ragguardevole, perché testimonia che l’iniziativa ha avuto successo e risponde a una esigenza diffusa, che ho sintetizzato nella espressione: il piacere di trovarsi insieme per pensare e di trovarsi per pensare insieme”. E la formula è semplice: riflettere nell’ambito di un tema su alcune parole che lo specificano, parole che non necessariamente appartengono al lessico filosofico, ma che sempre sono trattate dal punto di vista filosofico.

Così la filosofia si è, in una qualche maniera e in una certa misura, riappropriata della sua funzione civile, invitando le persone a riflettere con alcuni pensatori italiani, i quali nelle loro conversazioni si limitano a un esercizio del pensiero che invita a proseguire in modo autonomo. Ebbene, limiti e forza, misericordia e arroganza: sono quattro parole con le quali si sono volute alcune “ambivalenze del presente”: a queste è dedicata la XX edizione de “Le parole della filosofia”: ancora una volta le parole selezionate sono soltanto segnaletiche di un clima culturale; altre potrebbero essere indicate, ma quelle scelte sono attraversate da un filo rosso, vale a dire l’idea di limite.

 

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Tema del giorno:
Arroganza

“La storia dell’Occidente è la storia di quel modo di vita caratterizzato dalla espansione senza limiti, conseguente a un’inconscia conversione dei nostri antenati; infatti, per gli antichi greci, la morale stava nell’osservanza dei limiti, ma proprio essi si insuperbirono dei loro successi e capovolsero il tabù del limite: cominciarono a sostituirsi agli dèi.”                                                                                                                                                 Luigi Zoja

Occorre spegnere la tracotanza ancor più che un incendio.” Eraclito

Da niente bisogna guardarsi tanto come dal crescere di quella mala erba che si chiama arroganza e che rovina in noi ogni buon raccolto.”   Friedrich Nietzsche


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Nato a Varese nel 1943, si è laureato in economia; ha poi studiato presso il C. G. Jung Institut di Zurigo, dove succesivamente è stato docente; ha insegnato anche all’Università dell’Insubria e ha tenuto corsi presso diverse università italiane ed estere. Attualmente lavora a Milano.
È stato presidente del Centro italiano di psicologia analitica (CIPA) e dell’Associazione internazionale di psicologia analitica (IAAP). Ha vinto il premio per la saggistica psicologica “Gradiva Award” e il Premio Palmi 2001 per il libro: Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre (Bollati Boringhieri 2000). Autobiografico è il suo volume: Cadere sette volte… rialzarsi otto. Dal fallimento al successo: la storia di un uomo che affronta la vita, le sue difficoltà e le proprie paure (Trevisini 2014). Altre sue opere da ricordare sono: Coltivare l’anima e Storia dell’arroganza: psicologia e limiti dello sviluppo (Moretti e Vitali 1992 e 2003), La morte del prossimo (Einaudi 2009), Utopie minimaliste: un mondo più desiderabile anche senza eroi (Chiare Lettere 2013). Presso l’editore Bollati Boringhieri ha pubblicato: Giustizia e bellezza (2007) e più recentemente Psiche (2015).

 

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Il traguardo dei venti anni è certamente per una rassegna filosofica come “
Le parole della filosofia” un traguardo ragguardevole, perché testimonia che l’iniziativa ha avuto successo e risponde a una esigenza diffusa, che ho sintetizzato nella espressione: il piacere di trovarsi insieme per pensare e di trovarsi per pensare insieme”. E la formula è semplice: riflettere nell’ambito di un tema su alcune parole che lo specificano, parole che non necessariamente appartengono al lessico filosofico, ma che sempre sono trattate dal punto di vista filosofico.

Così la filosofia si è, in una qualche maniera e in una certa misura, riappropriata della sua funzione civile, invitando le persone a riflettere con alcuni pensatori italiani, i quali nelle loro conversazioni si limitano a un esercizio del pensiero che invita a proseguire in modo autonomo. Ebbene, limiti e forza, misericordia e arroganza: sono quattro parole con le quali si sono volute alcune “ambivalenze del presente”: a queste è dedicata la XX edizione de “Le parole della filosofia”: ancora una volta le parole selezionate sono soltanto segnaletiche di un clima culturale; altre potrebbero essere indicate, ma quelle scelte sono attraversate da un filo rosso, vale a dire l’idea di limite.

 

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Tema del giorno:
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“La storia dell’Occidente è la storia di quel modo di vita caratterizzato dalla espansione senza limiti, conseguente a un’inconscia conversione dei nostri antenati; infatti, per gli antichi greci, la morale stava nell’osservanza dei limiti, ma proprio essi si insuperbirono dei loro successi e capovolsero il tabù del limite: cominciarono a sostituirsi agli dèi.”                                                                                                                                                 Luigi Zoja

Occorre spegnere la tracotanza ancor più che un incendio.” Eraclito

Da niente bisogna guardarsi tanto come dal crescere di quella mala erba che si chiama arroganza e che rovina in noi ogni buon raccolto.”   Friedrich Nietzsche


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Nato a Varese nel 1943, si è laureato in economia; ha poi studiato presso il C. G. Jung Institut di Zurigo, dove succesivamente è stato docente; ha insegnato anche all’Università dell’Insubria e ha tenuto corsi presso diverse università italiane ed estere. Attualmente lavora a Milano.
È stato presidente del Centro italiano di psicologia analitica (CIPA) e dell’Associazione internazionale di psicologia analitica (IAAP). Ha vinto il premio per la saggistica psicologica “Gradiva Award” e il Premio Palmi 2001 per il libro: Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre (Bollati Boringhieri 2000). Autobiografico è il suo volume: Cadere sette volte… rialzarsi otto. Dal fallimento al successo: la storia di un uomo che affronta la vita, le sue difficoltà e le proprie paure (Trevisini 2014). Altre sue opere da ricordare sono: Coltivare l’anima e Storia dell’arroganza: psicologia e limiti dello sviluppo (Moretti e Vitali 1992 e 2003), La morte del prossimo (Einaudi 2009), Utopie minimaliste: un mondo più desiderabile anche senza eroi (Chiare Lettere 2013). Presso l’editore Bollati Boringhieri ha pubblicato: Giustizia e bellezza (2007) e più recentemente Psiche (2015).

 

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LUIGI ZOJA – 16 GIUGNO 2016

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Il traguardo dei venti anni è certamente per una rassegna filosofica come “
Le parole della filosofia” un traguardo ragguardevole, perché testimonia che l’iniziativa ha avuto successo e risponde a una esigenza diffusa, che ho sintetizzato nella espressione: il piacere di trovarsi insieme per pensare e di trovarsi per pensare insieme”. E la formula è semplice: riflettere nell’ambito di un tema su alcune parole che lo specificano, parole che non necessariamente appartengono al lessico filosofico, ma che sempre sono trattate dal punto di vista filosofico.

Così la filosofia si è, in una qualche maniera e in una certa misura, riappropriata della sua funzione civile, invitando le persone a riflettere con alcuni pensatori italiani, i quali nelle loro conversazioni si limitano a un esercizio del pensiero che invita a proseguire in modo autonomo. Ebbene, limiti e forza, misericordia e arroganza: sono quattro parole con le quali si sono volute alcune “ambivalenze del presente”: a queste è dedicata la XX edizione de “Le parole della filosofia”: ancora una volta le parole selezionate sono soltanto segnaletiche di un clima culturale; altre potrebbero essere indicate, ma quelle scelte sono attraversate da un filo rosso, vale a dire l’idea di limite.

 

ancona, teatro sperimentale “lirio arena”
giovedì 16 giugno 2016 h.21


Tema del giorno:
Arroganza

“La storia dell’Occidente è la storia di quel modo di vita caratterizzato dalla espansione senza limiti, conseguente a un’inconscia conversione dei nostri antenati; infatti, per gli antichi greci, la morale stava nell’osservanza dei limiti, ma proprio essi si insuperbirono dei loro successi e capovolsero il tabù del limite: cominciarono a sostituirsi agli dèi.”                                                                                                                                                 Luigi Zoja

Occorre spegnere la tracotanza ancor più che un incendio.” Eraclito

Da niente bisogna guardarsi tanto come dal crescere di quella mala erba che si chiama arroganza e che rovina in noi ogni buon raccolto.”   Friedrich Nietzsche


Arroganza }
LUIGI ZOJA
filosofo e psicoanalista
giovedì 16 giugno 2016 } h. 21.00

luigi_zoja

Nato a Varese nel 1943, si è laureato in economia; ha poi studiato presso il C. G. Jung Institut di Zurigo, dove succesivamente è stato docente; ha insegnato anche all’Università dell’Insubria e ha tenuto corsi presso diverse università italiane ed estere. Attualmente lavora a Milano.
È stato presidente del Centro italiano di psicologia analitica (CIPA) e dell’Associazione internazionale di psicologia analitica (IAAP). Ha vinto il premio per la saggistica psicologica “Gradiva Award” e il Premio Palmi 2001 per il libro: Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre (Bollati Boringhieri 2000). Autobiografico è il suo volume: Cadere sette volte… rialzarsi otto. Dal fallimento al successo: la storia di un uomo che affronta la vita, le sue difficoltà e le proprie paure (Trevisini 2014). Altre sue opere da ricordare sono: Coltivare l’anima e Storia dell’arroganza: psicologia e limiti dello sviluppo (Moretti e Vitali 1992 e 2003), La morte del prossimo (Einaudi 2009), Utopie minimaliste: un mondo più desiderabile anche senza eroi (Chiare Lettere 2013). Presso l’editore Bollati Boringhieri ha pubblicato: Giustizia e bellezza (2007) e più recentemente Psiche (2015).

 

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