I pattern della settimana per il vostro archivio di grafica!
I pattern della settimana per il vostro archivio di grafica!
Colloquio con Gastone Pietrucci
“La Macina” nasce nell’agosto ’68 perché ho avuto la fortuna, a Spoleto, mentre preparavo il mio esame di stato, di assistere allo spettacolo “Bella ciao” di Roberto Leydi e Filippo Crivelli, al Teatro Caio Melisso, durante il “Festival dei Due Mondi”. Fu per me una folgorazione giovanile. Conoscevo della musica e della canzone tutto quello che passava la radio di quei tempi: improvvisamente ho visto e sentito che c’erano un’altra musica e un’altra Italia che cantava, per parafrasare le note di regia dello stesso Crivelli, e da lì ho avuto la voglia imitativa di riproporre quelle cose perché, nella mia ingenua ignoranza di allora, ritenevo che la musica popolare fosse solo quella che avevo conosciuto a Spoleto, particolarmente lombarda e piemontese, attraverso Giovanna Marini, Caterina Bueno, Sandra Mantovani, solo per ricordarne alcuni. Per diversi anni ho frequentato il repertorio di quel disco. Poi, naturalmente, come comprendi bene, ho avuto bisogno di staccarmi da quel lavoro capendo che la musica popolare era presente in tutte le regioni grazie anche alla tesi universitaria che ho preparato sulla letteratura tradizionale e orale marchigiana e spoletina, partendo appunto dalla ricerca di tradizione e di oralità della mia terra e da lì non mi sono fermato più.
E la ricerca? Continua a leggere
Ecco lo sfondo di questa settimana per il vostro archivio della grafica, col cuore!
Massimo Raffaeli
Il cinema non era un cinema ma uno dei teatri ottocenteschi tipici delle Marche: platea da cento posti (sedie scomode, cigolanti) e file di palchi color panna, con la bordatura di velluto crèmisi, un gran lampadario rococò. La guerra l’aveva distrutto e la facciata era stata ricostruita in marmo fascista, come una stazione ferroviaria o il palazzo delle poste, alla Piacentini. Chiaravalle l’aveva utilizzato, nel tempo, per le compagnie di giro, i veglioni, i comizi, le premiazioni della Befana e i raduni delle associazioni benemerite. Era un cinema da seconde visioni e d’estate diventava glaciale, l’aria sapeva di rinchiuso e del tanfo delle sigarette. Ci andavano gli scapoli e i ragazzi del paese, dopo il biliardo e le carte. La domenica, molta gente di campagna e delle frazioni. Molti entravano a spettacolo iniziato, il cinema era un divertimento, uno svago, e nient’altro.
In occasione della festa di Halloween, questa settimana per lo spazio dedicato alla grafica, noi di Lirici Greci comunicazione abbiamo deciso di mettervi a disposizione sfondi e pattern veramente mostruosi!!
Questo è lo sfondo:
E questi sono i vari pattern:
Buon Halloween e buona grafica a tutti!!!
mary de rachewiltz
La mia infanzia, oh, era idillica, a ripensarci. Non che ci ripensi molto spesso, è un capitolo chiuso con i ricordi inseriti in un libro di tanti anni fa e intessuti poi in varie poesie, sia in italiano che in inglese.
E a questo accenno alle due lingue devo aggiungere che ce ne era una terza di lingua, anzi la mia prima: il dialetto tirolese, più propriamente della Val Pusteria.
Oltre alla fortuna di essere nata a Bressanone ho avuto anche quella di essere stata data a balia ad una donna straordinaria, in una casa di piccoli contadini a Gais. è difficile credere al giorno d’oggi che mucche e cavalli e pecore e galline potessero vivere sotto lo stesso tetto senza per questo essere considerati “barbari”. C’era, è vero, una separazione netta. La parte della casa occupata dalla famiglia dava a sud-est, mentre la stalla e il sovrastante fienile davano a nord-ovest. Il tempo era regolato dal sole e dall’istinto degli animali. Il gallo cantava all’alba. Le galline s’appollaiavano dopo il tramonto. E dopo la cena, la “mosa”, servita in una grande pentola posta al centro della tavola sopra il “Pfonnknecht” (il servo della pentola fuligginosa appena tolta dal fuoco), ci si inginocchiava e si diceva il rosario. Poi i bambini o chi era molto stanco si coricavano, mentre la balia, che io chiamava Mamme, cuciva o filava per un po’, e suo marito, il mio Tatte, fumava la pipa.
Se volete dare un tocco personale alle vostre pagine web e realizzazioni, alla vostra grafica, ai vostri desktop e scrivanie, ecco per voi, curiosi e appassionati alla continua ricerca di texture, pattern e sfondi, un archivio ricco d’immagini e di utilities realizzate da Lirici Greci comunicazione, liberamente scaricabili e da condividere con i vostri amici! Seguiteci il Giovedì, venite a conoscere lo stile di Lirici Greci, e arricchite così il vostro archivio di grafica!
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Una finestra aperta sul mondo della comunicazione, della grafica e della cultura
da cui sbirciare le curiosità offerte dalla rete,
osservare l’evoluzione delle tendenze,
affacciarsi e scoprire progetti innovativi di nuovi talenti,
dedicandosi alla lettura di brani e poesie,
per liberare insieme le infinite forme della nostra creatività!
BENVENUTI NEL BLOG DI LIRICI GRECI COMUNICAZIONE
LE FORME DEI GIORNI
7 argomenti diversi per i 7 giorni della settimana,
trattati nello stile dinamico, raffinato ed aperto di Lirici Greci comunicazione.
Iniziamo la settimana con un brano estratto da nostro lunedì, il periodico di scritture, immagini e voci, ideato e diretto dal poeta Francesco Scarabicchi e curato e coordianato dallo studio Lirici Greci.
Veniteci a trovare di martedì: conosceremo gli amici di Lirici e scopriremo insieme i luoghi più affascinanti e significativi di Ancona, magnificamente immortalati in istantanee da famosi fotografi come Giorgio Filippini.
Le poesie di Francesco Scarabicchi accompagneranno i nostri mercoledì, illuminando la sosta a metà della settimana lavorativa.
Scaricate e condividete con gli amici i nostri migliori sfondi, pattern, texture e le altre utilities che metteremo a disposizione per voi il giovedì. Arricchirete così il vostro archivio per la grafica!
Prima di iniziare il fine settimana passate da noi: riprendendo l’ormai consolidata tradizione di twitter del follow friday, vi suggeriremo i blog più interessanti, divertenti e originali presenti nella rete.
Volete suggerimenti anche su come trascorrere il week end? Affidatevi alla competenza di Lucia Cataldo, docente di Museologia e di Storia dell’arte, che il sabato vi invoglierà a visitare i più importanti musei nazionali ed internazionali, raccontandovi curiosità che non troverete in altri spazi sulla rete.
La domenica tutta dedicata al relax e all’intrattenimento: per voi i migliori e più divertenti video virali in circolazione sulla rete.
Non solo grafica e marketing dunque ma comunicazione e cultura a 360°.
Trascorrete la vostra settimana con noi
e comunicateci la vostra voglia di comunicazione.
Un Martedì fatto di volti, quelli degli amici di Lirici Greci comunicazione, artisti emergenti o di fama consolidata, talenti creativi del mondo dell’arte, della cultura, della grafica e della comunicazione. Sarà un’occasione per parlare di loro, per condividere la loro esperienza, raccontarli e rivelare gli aspetti più curiosi e interessanti della loro attività.
Un martedì anche di luoghi. Gli scorci, i monumenti e i paesaggi più suggestivi di Ancona, immortalati magnificamente da fotografi di fama, iniziando da Giorgio Filippini. Scatti realizzati per emozionare e raccontare questa città, troppo spesso vissuta come momento di passaggio ma poco nella sua vera essenza. Scopriremo insieme la città vecchia, l’area archeologica, gli edifici più significativi, gli scorci e i panorami più belli offerti dalla città alta, da San Ciriaco al Parco del Cardeto.
– Tu sei destinato a un grande lunedì!
– Ben detto, ma la domenica non finisce mai.
Franz Kafka
– La vita è come una strada fatta di tanti lunedì
E sempre la speranza della domenica.
Silvio D’Arzo
Questo si limita ad essere nostro lunedì, periodico a tema che nasce, tra le rive del Franz Kafka dei Diari e Silvio D’Arzo (il nome è ricavato da un progetto di romanzo da lui mai scritto e di cui compose solo la prefazione prima che la morte lo spegnesse a quasi trentadue anni) privilegiando l’esperienza d’autore, sia essa narrativa, poetica, critica, pittorica, grafica, fotografica, aprendo porte anche sui vicini altrove (la musica, il teatro, la canzone).
Una convinzione che lentamente s’è fatta strada è stata quella di considerare in gran parte compiuta una stagione del Novecento che probabilmente ha consumato alcune delle possibilità espressive affidate alla rivista letteraria così come la si è intesa fino a ieri.